Il generale Scott Miller, comandante statunitense in Afghanistan, ha annunciato domenica che le truppe straniere hanno iniziato a lasciare le basi militari nel Paese.
Il comandante della missione a guida Nato in Afghanistan ha dichiarato in una conferenza stampa a Kabul che le forze statunitensi e alleate consegneranno tutte le loro basi alle forze afghane.
“Abbiamo iniziato a ritirarci da una serie di basi… Anche se Kabul ha firmato un accordo di pace, ci è stato chiesto di andarcene”, ha dichiarato Miller. “Tutte le nostre forze si stanno preparando a retrocedere. Ufficialmente, il giorno della notifica sarà il 1° maggio”, ha aggiunto il generale.
Condannando una recente ondata di attacchi talebani in Afghanistan, il generale Miller ha dichiarato che le crescenti offensive dei militanti lasciano effetti negativi sul processo di pace.
In linea con l’annuncio del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, tutte le truppe americane partiranno dall’Afghanistan entro l’11 settembre. Attualmente, ci sono un totale di 9.592 soldati di 36 nazioni di stanza in Afghanistan. Gli Stati Uniti sono in cima alla lista con 2.500 soldati.
Afghanistan, vent’anni di crimini Nato
Sono passati due decenni da quando gli Stati Uniti, insieme ai loro alleati della Nato, hanno invaso l’Afghanistan nell’ottobre 2001. Questa devastante aggressione é stata intrapresa con il pretesto di rimuovere i talebani dal potere.
Il gruppo militante è stato rimosso, ma non reso inoffensivo, confermando l’ambiguità della missione Nato.
Nel febbraio 2020, i talebani hanno raggiunto un accordo con l’amministrazione dell’allora presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che avrebbe visto le truppe americane ritirarsi entro maggio 2021 in cambio di garanzie di sicurezza.
Il successore di Trump, Joe Biden, ha rinviato tale termine all’11 settembre. La guerra in Afghanistan ha provocato la morte di decine di migliaia di civili e di oltre 2.200 soldati statunitensi.
di Yahya Sorbello
