Il numero di sfollati in Myanmar ha raggiunto i tre milioni, ha affermato l’Onu. La stragrande maggioranza costretta a fuggire dalle proprie case a causa del conflitto scatenato dal colpo di stato militare del 2021. Circa 2,7 milioni di rifugiati sono fuggiti dopo il colpo di stato che ha rovesciato il governo di Aung San Suu Kyi, ha riferito l’Afp.
Il colpo di stato ha scatenato nuovi scontri con gruppi armati etnici consolidati e ha dato vita a dozzine di nuove “Forze di difesa popolare” che l’esercito non è riuscito a schiacciare.
“Il Myanmar si trova sull’orlo del precipizio con una crisi umanitaria sempre più profonda”, ha affermato il coordinatore delle Nazioni Unite in una dichiarazione rilasciata lunedì. Secondo la dichiarazione, circa un terzo degli sfollati sono bambini. La metà dei tre milioni di persone sono sfollate dalla fine dello scorso anno, quando un’alleanza di gruppi etnici armati lanciò un’offensiva nello stato settentrionale di Shan.
L’offensiva ha portato alla conquista di lucrosi passaggi commerciali al confine con la Cina, ponendo la più grande minaccia per la giunta da quando ha preso il potere.
Onu denuncia grave carenza finanziaria
Le zone di confine del Myanmar ospitano numerosi gruppi etnici armati, molti dei quali hanno combattuto i militari sin dall’indipendenza dalla Gran Bretagna nel 1948 per l’autonomia e il controllo delle risorse redditizie.
L’Onu ha affermato che una grave carenza di finanziamenti sta ostacolando i suoi soccorsi, in particolare in vista della stagione dei cicloni tra maggio e giugno.
L’anno scorso il ciclone Mocha si è abbattuto sullo stato di Rakhine, nel Myanmar occidentale, uccidendo almeno 148 persone. Più di 355mila persone sono attualmente sfollate nello stato occidentale di Rakhine, scosso da novembre dagli scontri tra l’esercito di Arakan e l’esercito regolare, hanno affermato le Nazioni Unite.
di Redazione
