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“Libertà religiosa in Iran è unica al mondo”… a dirlo è un ebreo

Da 42 anni – da quel febbraio del 1979 quando il popolo iraniano riuscì a spezzare le catene dell’imperialismo americano – l’Iran è vittima di continui attacchi e ingerenze da parte delle potenze occidentali e dei loro alleati del Golfo (Israele, Arabia Saudita e Usa su tutte). Sanzioni, boicottaggi, blocchi commerciali e numerosi tentativi di golpe sono stati compiuti contro la Repubblica Islamica dell’Iran nel tentativo di destabilizzare il Paese e ricondurlo sulla “retta via”, quella americana.

Anche la stampa occidentale, al servizio delle varie potenze di cui sopra, descrive l’Iran come un Paese chiuso, autoritario, dove non esistono le libertà individuali e i diritti umani non vengono rispettati. In risposta a tutto ciò, vi consigliamo di leggere con attenzione le dichiarazioni rilasciate ex rappresentante ebraico al Parlamento iraniano, Siyamak Mareh Sedq, alla stampa iraniana.

Il deputato ha dichiarato che: “La libertà religiosa in Iran è unica al mondo”. Non abbiamo mai prestato attenzione – continua Sedq – a ciò che gli stranieri potrebbero pensare di noi, ma credo che l’Iran abbia una religione divina e combatte ogni forma di razzismo.

“Il monoteismo è molto radicato in Iran, e ci riteniamo parte inseparabile del Paese. Noi crediamo che tutti i problemi possano essere risolti con il ricorso alla Costituzione, nonché al buon comportamento degli alti funzionari iraniani”, ha aggiunto il deputato.

I martiri ebrei nella Sacra Difesa

I martiri delle minoranze religiose – ebrei compresi – della Sacra Difesa durante la “Guerra Imposta” contro l’Iraq (1980-1988) hanno dimostrato l’unità tra le varie confessioni e la fedeltà verso la nazione iraniana. Anni fa, a Teheran è stato inaugurato un monumento per ricordare il sacrificio di tutti i martiri ebrei di quel sanguinoso conflitto.

Essere ebreo in Iran

Gli ebrei iraniani hanno il diritto di auto-amministrazione e un membro tra i 290 parlamentari iraniani viene eletto dai soli ebrei. Non sono imprigionati da un esercito di occupazione, non viene negato loro né cibo, né medicine. I loro figli non crescono con disturbi mentali provocati dal trauma della violenza, quando non vengono uccisisi dalle bombe. Le loro famiglie non vengono fatte saltare in aria. I loro sostenitori non vanno a finire sotto ai bulldozer, né vengono colpiti al cranio con pallottole di gomma. Quando fanno manifestazioni pacifiche per le loro libertà civili non vengono picchiati né vengono usati gas lacrimogeni. I loro leader non sono perseguitati ed uccisi con assassinii premeditati. Gli ebrei in Iran non vivono come i palestinesi di Gaza e Cisgiordania.

Il “democratico” Occidente oltre a prenderne atto, forse, farebbe bene anche a prenderne esempio. Piaccia o no!

di Yahya Sorbello

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