Medio Oriente

Hajj, due milioni di pellegrini arrivati alla Mecca

Quasi due milioni di pellegrini sono arrivati in Arabia Saudita durante i preparativi finali per la settimana più sacra del calendario islamico, l’Hajj, il pellegrinaggio santo per i musulmani. Gli arrivi internazionali dei voli per l’Hajj si sono conclusi lunedì e mercoledì mattina. L’ultimo gruppo di pellegrini è arrivato dalla Tunisia ed ha utilizzato la Mecca Route Initiative.

Hajj

L’iniziativa della rotta della Mecca consente ai pellegrini di completare le procedure sanitarie, di visto e di immigrazione saudite nei loro Paesi d’origine, con un trasporto continuo alla Mecca e Madina per loro e il loro bagaglio dal momento in cui arrivano nel Regno saudita.

Oltre 171mila pellegrini provenienti da Tunisia, Malesia, Indonesia, Pakistan e Bangladesh hanno beneficiato dell’iniziativa quest’anno ed è stato ampiamente elogiato per aver facilitato e semplificato l’esperienza dell’Hajj. I funzionari dell’ufficio passaporti hanno riferito ieri che quest’anno per l’Hajj sono arrivati in Arabia Saudita 1.725.455 pellegrini, 95.634 via terra e 17.250 via mare.

In totale, la città santa della Mecca si sta preparando ad ospitare oltre 2,5 milioni di pellegrini per eseguire i rituali di quest’anno, con 16 agenzie governative che forniscono servizi ai visitatori. Il pellegrinaggio dell’Hajj inizierà venerdì con i pellegrini che riposeranno nella regione di Mina prima di dirigersi sabato verso Arafat.

Hajj, a quattro anni dalla strage di Mina

Un rapporto pubblicato dall’agenzia al-Nahrain afferma che il Mossad, l’agenzia di intelligence degli Esteri di Israele, ha rapito un certo numero di funzionari, diplomatici e membri del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica dell’Iran (Irgc), durante la calca scatenata a Mina, nei pressi della città santa della Mecca, in cui morirono 4.700 persone.

Nella strage sono rimasti uccisi circa 470 iraniani. Sulle cause della ressa sono stati già pubblicati diversi report in cui si conferma che a scatenare la calca sono state appositamente le autorità saudite. Al-Nahrain ha ottenuto informazioni anche da fonti diplomatiche europee a Bruxelles, che confermano che in realtà la strage avvenuta alla Mecca è stato un sabotaggio pre-pianificato al fine di rapire un certo numero di militari e diplomatici iraniani.

Tra le autorità rapite durante la ressa al pellegrinaggio del Hajj ci fu l’ex ambasciatore iraniano in Libano, Ghazanfar Roknabadi. Roknabadi era un importante membro dell’ufficio del leader supremo Ayatollah Ali Khamenei, oltre che una persona ben informata sui segreti dell’arsenale missilistico iraniano fornito ad Hezbollah. Roknabadi venne ucciso subito dopo il sequestro. Dopo mesi di indagini e ricerche venne identificato il corpo di Ghazanfar Roknabadi.

di Giovanni Sorbello

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