Asse della Resistenza

Qassem Soleimani fondatore dell’Asse della Resistenza

“Il generale Qassem Soleimani è stato colui che ha creato quello che ora viene chiamato Asse della Resistenza“, ha dichiarato nel corso di un’intervista rilasciata all’agenzia di stampa libanese Al-Ahed, Hajj Sadiq, comandante di campo di Hezbollah. Sadiq accompagnava il martire Qassem Soleimani nei suoi giri sui campi di battaglia. Il comandante della Resistenza Islamica libanese ha messo in luce parte della vita del generale Soleimani, caratterizzata da calma e grande accuratezza.

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“Per quanto riguarda il lavoro, è stato l’esempio più chiaro e attuale del concetto di leadership nell’Islam. Poiché lo conosco e l’ho accompagnato, credo che le teorie della leadership, della gestione, nonché del controllo militare sul campo debbano essere riviste rivedendo il ruolo, l’impatto e il comportamento di questa persona”. Hajj Sadiq ha sottolineato che la presenza fisica del martire Soleimani non potrà mai essere compensata, ma il modello di scuola di jihadista morale e di leadership che ha istituito compenserà la sua assenza.

Il rapporto con i mujahiddin

Hajj Sadiq ha messo in luce anche la stretta relazione tra il martire Soleimani e i mujahiddin, aggiungendo che ha usato i loro consigli in modo acuto e realistico. “Si preoccupava dei più accurati dettagli quotidiani e di combattimento dei mujaheddin, inclusi i posti letto, il sostentamento, le condizioni psicologiche e spirituali, la comunicazione con le loro famiglie e tutto ciò che poteva farli sentire al sicuro e appartenere a questa sacra stirpe di combattenti. Si preoccupava persino delle condizioni dei comuni cittadini che sostengono le organizzazioni che ci stavano combattendo e si assicuravano di non danneggiarli”.

Ucciderlo in questo modo, con i suoi compagni, è un momento cruciale nella lotta con il nostro nemico. Soleimani è riuscito a rompere il prestigio e il potere del gigante americano nella regione. Ci ha spianato la strada per liberarcene. Ci ha mostrato il modo più breve per espellerlo e umiliarlo. Era, senza dubbio, il più grande chiodo nella bara degli americani nella nostra regione. Dalla Palestina, al Libano, alla Siria e all’Iraq e oltre, il generale martire ha lasciato un grande e nobile esempio aiutando gli oppressi contro l’oppressore e i deboli contro l’arrogante.

Il vile assassinio di Qassem Soleimani

Il 3 gennaio 2020, un attacco condotto da droni statunitensi ha preso di mira il convoglio del capo della Forza Quds dell’Irgc, General Qassem Suleimani e il vice capo della Resistenza irachena Hasd al-Shaabi, Abu Mahdi Al-Muhandis, oltre a un certo numero di loro compagni. L’8 gennaio 2020, le forze missilistiche iraniane dell’Irgc hanno risposto sparando 13 missili balistici contro la base militare americana di Ain Al-Asad nell’Anbar in Iraq, causando gravi perdite e ingenti danni.

Di Yahya Sorbello

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