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Israele, nuove colonie nell’ex aeroporto palestinese

Il regime di Israele sta pianificando la costruzione di 9mila unità abitative sulle rovine dell’aeroporto di Qalandia, vicino Gerusalemme.

Secondo un rapporto dell’agenzia di stampa Sama, il piano è stato sottoposto alla discussione dal comune di Gerusalemme gestito da Israele nell’agosto dello scorso anno, ma si è bloccato sotto la pressione dei gruppi per i diritti umani e degli Stati membri dell’Ue.

Peace Now Hagit Ofran ha affermato che il piano era stato annullato nel novembre 2021 ed era “fuori discussione”. Di recente, però, il piano è stato ripreso e dovrebbe essere nuovamente discusso dal comune. Il tutto è stato confermato da Ahmad Al-Ruwaidi, assistente del presidente dell’Autorità Palestinese, Mahmoud Abbas. Al-Ruwaidi ha affermato che la leadership dell’Autorità Palestinese ha cercato di fermare il piano e ha sottolineato che la terra è di proprietà dei palestinesi.

La proposta è di trasformare il sito aeroportuale di 124 ettari, da cui sono operati voli tra il 1924 e il 2000, in un nuovo insediamento, con parchi, hotel, edifici pubblici, aree commerciali e alloggi per i coloni. Ricordiamo che tutti gli insediamenti israeliani sono illegali secondo il diritto internazionale.

Israele conosce solo morte e distruzione

Lunedì mattina i soldati israeliani hanno demolito tre case palestinesi nel villaggio di al-Minya, a sud-est di Betlemme, in Cisgiordania. Secondo il sindaco di Al-Minya, Zayed Al-Kawazba, una grande forza militare comprendente bulldozer corazzati ha invaso il villaggio durante le prime ore del mattino. Ha riferito che i soldati hanno iniziato a demolire tre case appartenenti al palestinese Rashid Kawazba e ai suoi figli.

Il sindaco ha aggiunto che il consiglio locale ha concesso in licenza le case; tuttavia, l’esercito e il suo cosiddetto “Ufficio dell’amministrazione civile”, il ramo amministrativo dell’occupazione illegale israeliana, non riconoscono i permessi.

Secondo fonti palestinesi, l’area delle demolizioni è soggetta a continue violazioni israeliane, inclusa la demolizione di case, capannoni, fienili e altre strutture, oltre allo sradicamento e all’abbattimento delle terre palestinesi. Le crescenti violazioni israeliane mirano ad espellere i palestinesi dall’area.

Per cercare di razionalizzare l’appiattimento delle strutture palestinesi, il regime ha accusato i proprietari di mancanza di permessi di costruzione, il che è quasi impossibile.

Il regime di Tel Aviv distrugge regolarmente anche le case dei palestinesi “colpevoli” degli attacchi ai coloni israeliani, in un atto di punizione collettiva condannato dagli attivisti per i diritti umani.

di Redazione

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