Cronaca

Vaccinazione Covid19, si va a rilento

Sarebbe bastato andare dietro le coreografie della prima giornata di vaccinazione, quel 27 Dicembre 2020, per capire che la fanfara giornalistica non avrebbe potuto nascondere quello che, purtroppo, era prevedibile che accadesse. La vaccinazione contro il Covid19 va a rilento e lo fa non solo in Italia ma anche in altre nazioni europee come la Francia, ma questo non deve consolare. In Europa è solo la Germania a marciare con passo veloce con 165mila vaccini già inoculati.

Si vaccina poco e lo si fa lentamente e se si paragonano i numeri con quelli di Israele il confronto è impietoso. Lì si sta vaccinando h24 e sette giorni su sette, in pochi giorni hanno già immunizzato un milione di persone.

In Italia, invece, tutto è in alto mare, con un sistema informativo quasi inesistente. Non si sa dove né quando verranno montati le strutture “primula”, manca un elenco. Si parla di vaccinare “solo” il personale ospedaliero, con un 85% delle dosi dedicate a questo comparto.

Partiamo dal fantomatico “sistema informativo” decantato dal supercommissario Arcuri. Diciamo subito che i due software non sono ancora pronti: Il sistema informativo sarà pronto nella prima decade di gennaio, ma la vaccinazione, la certificazione, la somministrazione e la rendicontazione dei primi 9.750 italiani – ha detto testuale Arcuri – avverrà comunque attraverso un sistema centralizzato perché le regioni ci daranno con un sistema informatico ancora non completato le indicazioni di cui abbiamo bisogno che verranno riversate quando il sistema informativo sarà finalmente rilasciato. Quindi, saranno le regioni a fornire i dati e pare di avere dinnanzi la stessa dinamica dei tamponi: dati errati, in ritardo quando va bene oppure del tutto omessi quando va male, Calabria docet.

I ritardi della vaccinazione

Sono arrivate nel territorio italiano 479.700 dosi e ne sono state somministrate solamente 67mila. La Lombardia, la regione che ha ricevuto più dosi perché la più colpita dalla pandemia, ha somministrato 2.171 vaccini ed ha ricevuto 80.595 dosi. La motivazione dell’assessore Gallera è la seguente: “La maggior parte del personale è in ferie meritate”, la Sicilia per prendere un estremo ha ricevuto 46.510 dosi e ne ha somministrate 1.674. Numeri deprimenti per ambedue le regioni. Tornando alla Sicilia, si contano solo 345 figure abilitate alla somministrazione dei vaccini, ne occorrerebbero 1300, dove si trovano li figure mancanti? Il bando di Arcuri sarà attivo, forse, da febbraio.

Dalle sfilate alle minacce, così si potrebbe riassumere il periodo che va dal 27 Dicembre 2020 al 3 Gennaio 2021 perché adesso il ritardo si fa serio. “Se vaccineremo meno di 65mila persone al giorno sarà un fallimento”, questo ha dichiarato Arcuri mentre il tasso di contagio sale al 17%.

La domanda sorge spontanea: ma se con un numero inferiore di persone da vaccinare in contesto protetto come un ospedale ci sono dei problemi notevoli, cosa accadrà nel momento in cui la popolazione dovrà sottoporsi al vaccino?

di Sebastiano Lo Monaco

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