Asia

Usa potenzia base militare a 115 km dal confine iraniano

Il regime Usa ha avviato la progettazione per ampliare e potenziare la base militare ad Al-Harir, nella regione irachena del Kurdistan. La base militare si trova 75 km a est di Erbil e 115 km dal confine iraniano, ed è la base militare americana più vicina al confine con la Repubblica Islamica dell’Iran.

La base è dotata di sistemi di difesa, combattenti d’attacco, radar avanzati e sistemi di intercettazione americani. Sebbene gli elicotteri del governo regionale del Kurdistan siano anch’essi di stanza alla base di al-Harir, lo sviluppo della pista dimostra che gli Stati Uniti stanno cercando di creare nuove capacità alla base per aumentare la mobilità dei suoi aerei.

La mossa degli Stati Uniti di costruire nuove infrastrutture alla base sta in realtà trascurando la decisione legale del parlamento iracheno di ritirare le truppe straniere dal Paese. Infatti, l’iniziativa riflette la decisione di Washington di mantenere una presenza militare a lungo termine in Iraq.

Recentemente, l’esercito Usa, con il pretesto di aumentare la sicurezza delle sue forze militari in Iraq, creando una copertura aerea e di sicurezza senza precedenti, ha evacuato e consegnato all’esercito iracheno le basi di Al-Qayara, Al-Habaniya, K-1, Abu Ghoraib, Al-Qaiem e altre basi nella provincia di Ninawa.

Sebbene l’esercito americano abbia indirettamente cercato di collegare le mosse alla sua intenzione di ritirarsi dall’Iraq, i rapporti indicano che tutte le truppe e le attrezzature evacuate da altre basi sono state inviate e trasferite alle basi di Ein Al-Assad ad Al-Anbar e Al-Harir nella regione del Kurdistan iracheno.

L’esercito Usa, nonostante l’opposizione del governo iracheno, ha trasferito in Iraq i sistemi di difesa missilistica Patriot e due sistemi missilistici a corto raggio. Questi sistemi sono stati attivati nelle basi aeree Ein Al-Assad e nella base militare di Erbil.

Usa e destabilizzazione Iraq

L’escalation simultanea di attacchi terroristici, in particolare da parte di elementi dell’Isis in varie province irachene, ha aumentato i sospetti che Washington stia cercando di destabilizzare l’Iraq e di usarlo come scusa per aggirare la risoluzione parlamentare e mantenere la sua presenza in Iraq.

I gruppi della Resistenza irachena hanno recentemente rilasciato una dichiarazione congiunta sottolineando la necessità di attuare la legge approvata dal parlamento iracheno, minacciando una vasta campagna militare contro l’occupazione americana.

di Yahya Sorbello

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