Terremoto in Iran, centinaia le vittime
Un potente terremoto di magnitudo 7.3 ha colpito la regione di confine tra l’Iran e l’Iraq, uccidendo almeno 450 persone, quasi tutte in Iran. L’epicentro del terremoto, che si è verificato ieri alle 09:18 ora locale, è stato registrato a 32 chilometri a sud della città irachena di Halabja, nel Kurdistan iracheno e appena oltre il confine con l’Iran. Il maggior numero di vittime si è registrato nella città di Sarpol-e Zahab, nella provincia iraniana di Kermanshah. Secondo la National Disaster Management Organization dell’Iran, 445 persone sono morte e altre 7370 ferite.
Poco dopo il terremoto, il leader della Rivoluzione Islamica, Ayatollah Seyyed Ali Khamenei ha pubblicato un messaggio in cui invita tutti i funzionari e le istituzioni iraniane a “correre in aiuto di coloro che sono stati colpiti dal sisma”. Il leader ha dichiarato che tutte le forze del Paese devono essere utilizzate rapidamente per impedire un ulteriore aumento del numero dei morti. L’Ayatollah Khamenei ha invitato le forze armate dell’Iran a contribuire a rimuovere le macerie e trasferire i feriti nei centri medici.
Il presidente iraniano Rouhani ha emesso le direttive necessarie per facilitare e accelerare le operazioni di salvataggio. Tre giorni di lutto sono stati annunciati a Kermanshah. Il terremoto è stato avvertito nelle città di altre province iraniane come Kordestan, Ilam, Khuzestan, Hamedan, Azarbaijan occidentali, Azarbaijan orientali, Lorestan, Qazvin, Zanjan e Qom. Il sisma è stato sentito anche in altri Paesi regionali, tra cui Turchia, Kuwait, Armenia, Giordania, Libano, Arabia Saudita, Qatar e Bahrein, ma le vittime e i danni sono stati limitati all’Iran e all’Iraq.
Gli ospedali di Teheran sono stati messi in stato di massima allerta per curare i tanti feriti trasferiti alla capitale. Almeno 43 ambulanze, quattro autobus ambulanza e 130 tecnici di emergenza sono stati dislocati nell’aeroporto di Mehrabad a Teheran per un rapido trasferimento delle vittime agli ospedali. Almeno cento medici sono stati inviati alle aree colpite. Anche la forza aerea iraniana ha impiegato elicotteri per accelerare il trasferimento dei feriti. I cittadini iraniani si sono affrettati a recarsi presso la sede dell’organizzazione iraniana per la trasfusione di sangue per donare il sangue per le vittime del terremoto.
In Iraq sono rimaste uccise 11 persone e 130 ferite. I danni più gravi sono stati registrati nella città di Darbandikhan, a 75 chilometri ad est della città di Sulaymaniyah, nella regione semi-autonoma del Kurdistan.
di Giovanni Sorbello