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Genova, portuali bloccano nave saudita carica di armi

All’alba di lunedì alle 5,40 è arrivata in porto a Genova la Bahri Yanbu, la nave cargo battente bandiera saudita che trasporta armi. Boicottano i portuali genovesi contro la guerra in Yemen, come nel 1971 boicottarono le navi statunitensi dirette in Vietnam. Avvertiti dai colleghi di Le Havre dove la Bahri Yanbu doveva attraccare, ma è stata respinta grazie alla protesta congiunta delle organizzazioni dei diritti umani e dei dockers, i portuali di Genova si sono subito attivati per boicottare l’eventuale imbarco di armi a bordo del cargo saudita. Forse il carico era rappresentato da quei cannoni Caesar prodotti in Francia e venduti alla fine del 2018 all‘Arabia Saudita. Accolta poi nel porto spagnolo di Santander sul cargo saudita, secondo fonti ufficiali, sarebbero state caricate “armi non letali destinate ad una parata militare negli Emirati Arabi Uniti e munizioni per cannoni dirette al regime saudita”.

Tensione a Genova

Tappa importante quindi quella di Genova, dove non si esclude che possa essere completato il carico. Ad attendere la nave cargo saudita i portuali che hanno aderito compatti allo sciopero proclamato dalla Filt Cgil nella serata di domenica, che prevede l’astensione dal lavoro per tutti i servizi e le operazioni portuali di mare e di terra che vedono coinvolta la nave. “Il carico comprende attrezzature e droni da impiegare nella brutale aggressione militare contro lo Yemen – spiegano i lavoratori riuniti nel presidio di protesta, che aggiungono: “La nave è entrata in porto perché è un diritto e noi questo, a differenza di Salvini, lo sappiamo, eppure – concludono i delegati Filt Cgil – non saremo complici e ci auguriamo che lo stesso facciano i colleghi dei porti dove nei prossimi giorni cercheranno di fare imbarcare la nave”.

Un presidio di un centinaio di persone tra portuali, cittadini solidali, antimilitaristi e scout hanno accolto il carico con fumogeni e striscioni contro la guerra, mentre Prefettura e Capitaneria di Porto hanno assicurato che a Genova si imbarcherà solo materiale civile. “Non saremo complici della guerra in Yemen” è quello che viene ripetuto a Genova, dove si boicotta la “nave con le armi” in linea con la decennale tradizione dei portuali genovesi.

“Durante la guerra del Vietnam bloccammo l’attracco alle navi americane e nel 1971 organizzammo una nave di aiuti alla popolazione vietnamita. E così facemmo durante la guerra del Golfo. Questi valori, questo patrimonio di sapere sono stati tramandati da padre in figlio e anche se oggi siamo molti di meno vogliamo difendere il nostro lavoro: la guerra in Yemen è una delle più grandi catastrofi umanitarie degli ultimi anni con numeri spaventosi: 60mila morti, 90mila bambini deceduti per malnutrizione, un milione di persone coinvolte dall’epidemia di colera. Abbiamo spiegato queste cose ai nostri soci e ai nostri lavoratori e sono stati tutti d’accordo sul boicottaggio”, afferma Luigi Cianci della Compagnia unica dei camalli del porto di Genova.

La Bahri Yanbu non è nuova agli approdi nella penisola 

Solo negli ultimi sei mesi è stata il 15 marzo e il 6 gennaio per 24 ore in entrambi i casi a Genova, e tra il 7 e l’11 novembre del 2018 a Livorno. L’8 agosto ha fatto scalo nel porto di Livorno la Liberty Passion (Passione per la Libertà) e il 2 settembre la Liberty Promise (Promessa di Libertà), che sono seguite il 9 ottobre dalla Liberty Pride (Orgoglio di Libertà). Le tre navi sono ritornate a Livorno, in successione, il 10 novembre, il 15 dicembre e il 12 gennaio. Sono enormi navi Ro/Ro, lunghe 200 metri e con 12 ponti, capaci ciascuna di trasportare 6500 automobili. Non trasportano però automobili, ma carri armati.

Fanno parte di una flotta statunitense di 63 navi appartenenti a compagnie private che, per conto del Pentagono, trasportano armi in un circuito mondiale tra i porti statunitensi, mediterranei, mediorientali e asiatici. Il principale scalo mediterraneo è Livorno, perché il suo porto è collegato alla limitrofa base statunitense di Camp Darby.

di Cristina Amoroso

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