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Onu: Rohingya vivono in campi di concentramento

Centinaia di migliaia di musulmani Rohingya in Myanmar vivono in campi di concentramento e ghetti urbani, ha dichiarato Christopher Sidoti, investigatore delle Nazioni Unite.

Christopher Sidoti, un membro della missione di inchiesta delle Nazioni Unite sui crimini contro i Rohingya che lo scorso anno ha accusato i militari birmani di genocidio, ha avvertito che la crisi è tutt’altro che finita per la minoranza perseguitata. Sidoti ha dichiarato che 128mila persone costrette a lasciare le loro case con la violenza sono ora nei campi del centro di Rakhine e nei ghetti urbani, vivendo in condizioni inumane.

I Rohingya che rimangono in Myanmar vivono in villaggi dove i loro movimenti sono severamente limitati e il loro diritto di sposarsi e avere figli sono strettamente controllati. “Ci sono campi di concentramento – chiamiamoli per quello che sono – con 128mila sfollati nel centro di Rakhine, fuori Sittwe. A Sittwe, ci sono tre aree in cui vivono i Rohingya e sono diventati ghetti urbani come quegli ebrei che vivevano nell’Europa occupata dai nazisti”, ha dichiarato il funzionario Onu.

Sidoti, un oratore principale di una conferenza sulla crisi Rohingya all’University College di Londra, ha aggiunto: “Le espulsioni di massa e le sparatorie potrebbero essersi fermate, i militari potrebbero aver raggiunto il loro scopo – la composizione dello stato di Rakhine è cambiata – ma la crisi non è finita”. Ci sono da 400 a 500mila Rohingya rimasti in Myanmar, rispetto ai 2/3 milioni del 2012.

“Quello che è successo negli ultimi due anni ha rafforzato l’intento genocida. Gli abitanti dei villaggi sono ancora isolati e il loro movimento è limitato; i pescatori non possono andare a pescare e i bambini non possono andare a scuola. Hanno bisogno del permesso scritto delle autorità per percorrere qualsiasi distanza, e il permesso di sposarsi e avere figli. Potresti aver bisogno di sei diverse approvazioni scritte, da sei diverse autorità, per andare in ospedale. Il tutto è stato calcolato per vederli svanire”.

Sidoti ha riferito che si aspetta che il nuovo rapporto del gruppo, che sarà pubblicato nei prossimi mesi, affermi che l’inferenza del genocidio si è “rafforzata”. I suoi commenti sono giunti quando le Nazioni Unite hanno avvertito che i civili negli stati Rakhine e Chin potrebbero essere vittime di nuovi crimini di guerra e violazioni dei diritti umani.

https://www.youtube.com/watch?v=rGtFUopvEzU

di Giovanni Sorbello

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