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Israele “seppellisce” le prove sui massacri della Nakba

I funzionari della Difesa israeliana hanno sistematicamente sigillato i file di archivio sull’espulsione di massa dei palestinesi nel 1948 (Nakba), lo ha rivelato il quotidiano israeliano Haaretz.

Un reparto segreto della sicurezza del ministero della Difesa israeliano ha supervisionato il progetto in corso, recuperando i file storici e riponendoli nei caveau. In alcuni casi, gli storici hanno citato nei loro documenti la scomparsa di diversi file, ha riferito Haaretz.

Yehiel Horev, ex capo del dipartimento che fa capo all’acronimo ebraico Malmab, disse ad Haaretz che aveva senso nascondere i dettagli di ciò che accadde nel 1948 perché i documenti potevano “generare disordini” tra i palestinesi nell’entità sionista. Alla domanda sul perché siano stati rimossi i file che erano già stati evidenziati dai ricercatori e da altri, Horev ha affermato che l’obiettivo era quello di minare la credibilità della storia scritta sull’epoca. Anche i documenti sul progetto nucleare israeliano e le relazioni estere del regime sionista sono stati trasferiti nei caveau.

Alcuni documenti sigillati rivelano dettagli di saccheggi, massacri di palestinesi, espulsione forzata e demolizione di villaggi da parte delle milizie israeliane, basati su interviste a generali e soldati israeliani che hanno combattuto nella guerra del 1948, ha riportato Haaretz.

Un libro dello storico israeliano Benny Morris – The Birth of the Palestinian Refugee Problem, 1947-1949 – fa riferimento a uno dei documenti, citando i dettagli di un massacro nel villaggio palestinese Safsaf in Galilea, basato su note scritte su un briefing del 1948 dato dall’ex capo di stato maggiore dell’Haganah, il predecessore dell’esercito israeliano.

Secondo quanto pubblicato da Morris, le note dicevano: “Safsaf 52 uomini legati con una corda. Caduto in una buca e sparato. Dieci furono uccisi. Le donne imploravano pietà. C’erano tre casi di stupro. Catturato e rilasciato. Una ragazza di 14 anni è stata violentata. Altri quattro sono stati uccisi”. Questo documento, insieme ad altri, è scomparso dall’archivio israeliano, dopo che la squadra di Malmab li ha censurati, secondo quanto riferito da Haaretz.

Da credenti, siamo certi che questi ignobili crimini contro il popolo palestinese non resteranno impuniti, ma conosceranno presto la luce della giustizia.

di Giovanni Sorbello

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