Si avvia alla conclusione il più antico conflitto del Sud America
Mercoledì, il leader delle Farc Rodrigo Londono e il presidente colombiano Manuel Santos hanno trovato un accordo per porre definitivamente fine al conflitto che insanguina il Paese dal 1964. Entro il 23 marzo 2016, quanto pattuito sarà inserito in un trattato di pace che verrà firmato da entrambe le parti. Durante la cerimonia per celebrare l’evento, che si è tenuta a L’Avana presente Raul Castro, Londono ha dichiarato che le formazioni della guerriglia avrebbero deposto le armi entro due mesi dalla firma dell’accordo.
In merito al nodo più spinoso che ha fin’ora impedito la conclusione delle trattative, Santos e il leader delle Farc hanno concordato di prevedere un’amnistia per i delitti politici e di istituire una giurisdizione speciale per la pace, costituita da magistrati colombiani con l’assistenza di giuristi stranieri, che dovrà processare gli imputati per gli altri crimini, compresi quelli di guerra e contro l’umanità.
L’intesa raggiunta si aggiunge a quelle già definite, come la riforma rurale (2013), la partecipazione degli ex guerriglieri alla vita politica (2013) e la produzione e vendita di droga (2014), sgombrando la strada al disarmo della guerriglia ed al cessate il fuoco definitivo.
Quello delle conseguenze giuridiche del conflitto, che investivano non solo la guerriglia, ma anche l’Esercito colombiano, la Polizia e le varie formazioni paramilitari che hanno contribuito largamente ad insanguinare il Paese, era l’ostacolo principale al raggiungimento di un accordo complessivo. Adesso, risolto il problema principale, rimangono solo dettagli secondari su cui si ragiona già da tempo e che saranno rapidamente definiti.
S’avvia così finalmente a conclusione il più antico conflitto del Sud America, che ha provocato oltre 220mila vittime, distruzioni immense e circa sei milioni di sfollati.