Asse della Resistenza

Resistenza irachena: cacceremo la Turchia dal Paese

Il segretario generale del movimento della Resistenza irachena Asa’ib Ahl Al-Haq, lo sceicco Qais Al-Khazali, che fa parte delle Unità di mobilitazione popolare (Hashd al-Sha’abi), ha dichiarato che: “I combattenti della Resistenza irachena daranno una risposta adeguata all’ultima aggressione militare turca al Paese arabo”.

Al-Khazali, in un tweet pubblicato mercoledì sulla sua pagina Twitter, ha condannato le ripetute violazioni della sovranità irachena da parte della Turchia, avvertendo che il governo di Ankara “sta andando troppo oltre nel prendere di mira i civili”.

“In mezzo al deplorevole silenzio del governo, continua la flagrante violazione della sovranità irachena da parte delle forze di occupazione turche, dopo che hanno stabilito basi militari nel nord dell’Iraq. La situazione si è esacerbata e i cittadini ora vengono presi di mira con pretese fragili”, ha scritto Al-Khazali.

Resistenza irachena costringerà la Turchia a ritirarsi dal Paese

Ha inoltre sottolineato: “Condanniamo con la massima fermezza l’aggressione contro il nostro popolo, il bombardamento di un campo profughi e l’aumento delle sofferenze degli sfollati interni. Affermiamo che le barbare mosse turche non rimarranno senza risposta e verranno affrontate quando i tempi saranno maturi. Li costringeremo a ritirarsi dal suolo iracheno, come abbiamo fatto con le truppe di occupazione americane”.

Sirwan Barzani, comandante delle forze peshmerga curde, ha dichiarato alla rete televisiva Rudaw che gli attacchi aerei turchi hanno preso di mira il campo profughi di Makhmour e una base appartenente al gruppo militante del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) a Mount Qarachogh, causando vittime e danni materiali.

La Security Media Cell irachena, in una dichiarazione, ha chiesto la fine degli attacchi turchi ai territori iracheni, affermando: “L’Iraq è pienamente preparato per la cooperazione bilaterale e per controllare la situazione della sicurezza alle frontiere comuni con la Turchia”.

Il ministero della Difesa turco mercoledì ha confermato l’attacco, aggiungendo che ha segnato il lancio dell’operazione Winter Eagle contro le posizioni del Pkk e delle cosiddette Unità di protezione popolare nel nord dell’Iraq e in Siria.

di Redazione

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