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Negli Usa è aumentato l’odio verso l’Islam dall’elezione di Trump

Negli Usa il numero delle organizzazioni anti-Islam è triplicato dall’elezione di Donald Trump, questo è quanto si legge nel rapporto del Southern Poverty law Center. Nel rapporto si legge che nel 2015 i gruppi che inneggiavano contro l’Islam e contro i musulmani erano 34, ma negli ultimi mesi del 2016, a ridosso dell’elezione di Trump sono aumentati a 101.

TrumpBuona parte dell’aumento è dovuto alla retorica incendiaria della campagna elettorale condotta dal neo presidente, incrementando l’odio ed il razzismo che covava in una parte della popolazione.
Mark Potok, senior fellow presso il Souther Poverty Law Center, ha affermato che il 2016 è stato “l’anno dell’odio”.

Nel rapporto si legge, inoltre, che molti alti funzionari entrati nell’amministrazione, tipo Steve Bannon, Steven Miller e Kellyanne Conway, sono dei ferventi anti islamici e non fanno nulla per nasconderlo, anzi. Con le dimissioni di Michael Flynn, ex consigliere alla sicurezza nazionale dimessosi lunedì, si è voluta dare l’immagine, falsa, di un’attenuazione dell’odio verso gli islamici. Proprio Flynn si era lasciato andare a delle dichiarazioni abbastanza chiare nel mese di Agosto: “L’Islam è un cancro vizioso che si trova nel corpo dei musulmani e deve essere asportato”.

Se calcolate insieme a tutte le altre associazioni, le 101 contro l’Islam diventano 900, in buona compagnia di gruppi neonazisti e razzisti. Molte di queste associazioni si trovavano ai margini della società del tutto o quasi dimenticate, ma l’avvento di Donald Trump ha fornito nuova linfa, riaccendendo il sacro fuoco dell’idiozia e dell’intolleranza, fomentando le diversità e lavorando per aumentare il distacco tra la popolazione.

“Invece di rimanere rintanati nei margini e di crogiolarsi nei loro raduni in aperta campagna, questi gruppi hanno fatto l’ingresso nel mondo sociale e civile”, questo è quanto afferma Potok.  Trump non ha fatto altro che cooptare molte delle problematiche dell’estrema destra e ciò non ha impedito il proliferare e il rinascere di queste associazioni. Migliaia di militanti si sono mobilitati in molte città degli Stati Uniti sentendosi rappresentati da chi gli ha ridato voce.

Molte altre, invece, si sono mobilitate ma per l’opposta ragione, per protestare contro l’odio verso l’Islam, contro l’elezione di Trump, condannando in modo netto e senza appello la sua scellerata politica fatta di divisione e di razzismo verso una larghissima parte della popolazione americana. Ultima scelleratezza, in ordine di tempo, il divieto d’ingresso ai cittadini provenienti da Stati che, secondo la folle logica di Trump, sarebbero quelli che supportano il terrorismo.

I gruppi anti-Islam si sentono parte integrante della politica attuale e non hanno nessuna remora a dimostrare il loro “pensiero”, visto che chi li rappresenta siede dietro alla resolution desk alla Casa Bianca. Follia per follia, Mr. “President Orange”, come viene definito sarcasticamente in molti giornali progressisti, richiamando l’agente orange che veniva usato in Vietnam, sta cercando di creare un database per tentare di avere sotto controllo tutti i musulmani che si trovano negli Stati Uniti e che se questo non fosse possibile, l’altra alternativa sarebbe quella di chiudere tutte le moschee presenti nel territorio americano. Good Morning America.

di Sebastiano Lo Monaco

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