Sigonella, scenari e misteri nei cieli della Sicilia
Basta guardare il cielo sopra la piana di Catania, in Sicilia, per assistere a continui e sospetti decolli e atterraggi dalla base Usa di Sigonella. Elicotteri da guerra in esercitazione, voli cargo in partenza per chissà quale destinazione, Atlantique ed Orion in perlustrazione. Improvvisamente, tra la quiete di distese di aranceti, ci si rende conto di non essere padroni a casa propria. Questo inquietante traffico aereo è stato causa di drammatici incidenti, ben tredici quelli ufficiali dal 1975 ad oggi.
Sigonella non è soltanto il supporto logistico alla Sesta Flotta della US Navy nel Mediterraneo, è anche il ponte verso i teatri di guerra medio orientali, in attività da quando nel 1991 Bush padre diete inizio alla prima “Tempesta nel deserto”. Il Psi (Proliferation Security Initiative) e l’Ags (Alliance Ground Surveillance), sono i due piani per contrastare il “terrorismo internazionale” e controllare Medio Oriente e Mediterraneo. Il primo è attivo da anni, il secondo è prevede l’impiego di aerei con o senza pilota per le ricognizioni e la raccolta di informazioni in Africa e Medio Oriente.
Iniziamo ad elencare e conoscere meglio gli effetti causati dalle attività militari che si svolgono a Sigonella, ed alcuni tra i velivoli più discussi che vengono impiegati. Cominciamo con gli “Stalloni neri”, enormi e spaventosi elicotteri da guerra impegnati in continui voli di addestramento e perlustrazione. Sono tra i maggiori responsabili degli incidenti nei cieli della Sicilia orientale. Si sono schiantati sulla pista della base, nelle campagne circostanti e nei pressi di centri abitati.
Il “cancro” Sigonella
Il 12 luglio 1984 un Lockheed C-141 diretto in Kenia, precipitò al suolo nei pressi di Lentini. I militari Usa circondarono la zona e non svelarono la natura del materiale trasportato. Medici ed esperti denunciarono un forte incremento di decessi per leucemia, possibilmente dovuto al carico di uranio disperso nell’ambiente dopo l’incidente. Il 19 novembre 1998 un CH-46 precipitò per cause ignote vicino a Riposto, le vittime furono quattro.
Dopo quattro anni un MH-53E si schiantò violentemente sulla pista; l’elicottero si distrusse e l’equipaggio se la cavò con lievi ferite. Il 17 luglio 2003, nella zona di Ramacca (Piana di Catania) cadde un altro elicottero, in questo caso ci furono quattro morti. Il 10 agosto 2004 un altro MH-53E, durante un collaudo, precipitò all’interno della base, i quattro membri dell’equipaggio restarono gravemente feriti. Il 16 febbraio 2005 un altro elicottero precipitò con la stessa dinamica.
Sigonella è una base della Us Navy, ma il suo porto si trovo ad Augusta, a pochi passi dell’immenso polo petrolchimico di Priolo–Melilli. Il 22 novembre del 1975 si sfiorò il disastro, a causa di una collisione tra un incrociatore Usa e la portaerei Kennedy. Il primo aprile 1986, a bordo della portaerei “America”, un caccia si scontrò con un elicottero “Sea King”. Il 22 aprile 1988 un elicottero CH-46 si schiantò sul ponte di volo della nave munizioni “Mount Baker”, durante le operazioni di rifornimento nel pontile di Augusta. In quel caso restò ferito un operaio italiano che effettuava lavori di manutenzione sulla nave Usa.
Per questi e altri incidenti non sono mai state riscontrate responsabilità o accertati responsabili, a conferma di un totale servilismo cui la Sicilia è soggetta da quando una brutale occupazione fu passata per Liberazione.
di Yahya Sorbello