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Mediterraneo: cimitero di migranti, tra stragi e salvataggi

Che il Mediterraneo continui ad essere anche quest’anno il cimitero dei disperati in fuga da guerre e povertà, ce lo confermano i nuovi dati sulle tragedie del mare: finora oltre tremila i morti nel tentativo di raggiungere l’Europa, secondo i dati dell’Organizzazione Internazionale per le migrazioni (Oim).

Che l’Italia resti ancora sottoposta ad una “pressione migratoria stabile”, lo ha reso noto l’agenzia Frontex. Quelli sbarcati nella Penisola ad agosto sono stati 23mila, un dato simile a quello  di agosto 2015. Ad inizio settembre l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) aveva stimato che negli ultimi 12 mesi sono stati 4.176 le persone disperse o annegate nel Mediterraneo. In media 11 tra uomini, donne e bambini hanno perso la vita ogni giorno.

Le ultime vittime nel Mediterraneo risalgono al 2-4 ottobre, quando in 48 ore sono stati recuperati ventotto cadaveri nel Canale di Sicilia, nel corso di 33 operazioni di soccorso coordinate dalla Centrale Operativa di Roma della Guardia Costiera. Sono state tratte in salvo 4.655 persone. I migranti si trovavano a bordo di 27 gommoni, 5 piccole imbarcazioni e un barcone, raggiunti tutti al largo delle coste della Libia.

I 28 cadaveri si aggiungono ai dieci che erano stati recuperati il 3 ottobre, quando erano stati tratti in salvo seimila migranti, dalla guardia costiera venuta in aiuto di 32 gommoni, cinque grandi barche in legno e due zattere che sono stati avvistati a 30 miglia (48 km) a nord della Libia. In due giorni, dunque, sono stati presi a bordo delle navi che operano nel Canale di Sicilia oltre diecimila migranti e sono saliti a 50 i corpi senza vita recuperati.

Alle operazioni  hanno partecipato navi e motovedette della Guardia Costiera di Lampedusa, una unità della Marina Militare italiana e una della Marina Militare irlandese, una unità del dispositivo Frontex, un mercantile, due rimorchiatori privati e navi delle organizzazioni non governative Moas, Life Boat, Open Arms e Watch the Med.

Almeno 142mila migranti hanno raggiunto l’Italia dall’inizio dell’anno. La stragrande maggioranza proviene da Paesi africani, tra cui Nigeria, Eritrea, Guinea, Gambia, Sudan, Costa d’Avorio e  Somalia.

Inoltre, poiché la vita non aspetta, durante la navigazione verso il porto di Catania, a bordo della Nave Dattilo, con l’assistenza del personale sanitario del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta, sono venuti alla luce tre neonati, che sono attualmente in buone condizioni di salute.

di Cristina Amoroso

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