Attualità

Media occidentali e l’impero dell’ipocrisia

Il conflitto in Ucraina ha svelato come funzionano i principali media occidentali. Nelle ultime settimane, il mondo ha assistito a un’assurda tendenza al doppio standard in termini di modalità di gestione del conflitto Russia-Ucraina. I titoli dei giornali e i programmi Tv in Occidente sono stati riempiti di ipocrisia, poiché giornalisti e personaggi politici hanno espresso empatia nei confronti degli sfollati ucraini, solo per ignorare le invasioni e le guerre che hanno condotto negli anni contro i Paesi del terzo mondo.

Con l’escalation della situazione in Ucraina, ucraini e altre persone di diverse nazionalità hanno iniziato a lasciare il Paese per motivi di sicurezza. Nel giro di pochi giorni, giornalisti occidentali, esperti dei media e personaggi politici hanno rilasciato una grande quantità di dichiarazioni ipocrite e razziste nell’affrontare la difficile situazione dei rifugiati in Ucraina.

Un paio di studenti africani hanno pubblicato un video sui social media in cui denunciano il razzismo che hanno subito al confine tra Ucraina e Polonia, poiché sono stati costretti ad aspettare 24 ore mentre i bianchi attraversavano facilmente il confine.

Asservimento dei Media occidentali

Inoltre, un alto funzionario ucraino ha dichiarato in un incontro televisivo: “È molto emozionante per me, poiché vedo persone europee con occhi azzurri e capelli biondi che vengono uccise”; una dichiarazione che ha lasciato un immenso sgomento sulle piattaforme dei social media.

Nel suo articolo su The Telegraph, il giornalista britannico Daniel Hannan ha scritto: “Sembrano così simili a noi. Questo è ciò che lo rende così scioccante. L’Ucraina è un Paese europeo. La sua gente guarda Netflix e ha account Instagram”.

Hannan voleva ritrarre che SOLO gli europei – e NON le persone del terzo mondo in guerra – hanno tali privilegi. È stato ampiamente criticato online per il suo articolo, con tweet che indicano quanto siano diventati bassi i suoi scritti. Questo è il peggior tipo di giornalismo, se possiamo definirlo tale.

Con il prolungarsi del conflitto Russia-Ucraina, l’ipocrisia nella copertura mediatica degli eventi continua a manifestarsi. Il 28 febbraio The Sun Herald ha dedicato la sua prima pagina a un articolo dal titolo “Una capitale sotto assedio”, che descrive quello che ha definito il “caos” nella capitale ucraina.

Tuttavia, questo stesso quotidiano americano non aveva coperto la situazione dei Paesi del terzo mondo che erano stati invasi dagli Stati Uniti e dai loro alleati quando erano sotto assedio per anni.   

Inoltre, il giornalista della Cbs Charel D’agata durante la sua copertura in diretta da Keiv ha dichiarato: “Questo non è un posto, con tutto il rispetto, come l’Iraq o l’Afghanistan che ha visto infuriare il conflitto per decenni. Questo posto è relativamente civile, relativamente europeo…”; mostrando il vero volto della propaganda occidentale quando gli eventi sono in conflitto con i loro interessi.

La cosiddetta libertà di parola dell’Occidente

Inoltre, un paio di giorni fa, il New York Post ha pubblicato una foto intitolata: “Un eroico soldato ucraino si fa saltare in aria su un ponte per impedire all’esercito russo di avanzare ulteriormente”. Presumibilmente, se questa stessa operazione fosse avvenuta contro i coloniali occidentali in Medio Oriente, la didascalia sarebbe stata: “Un terrorista compie un attacco suicida contro le nostre truppe pacifiche”.

Per convalidare le affermazioni con azioni in termini di falsità degli appelli occidentali al rispetto della libertà di parola, l’Unione Europea ha adottato sanzioni contro le testate statali RT/Russia Today e Sputnik, censurando la loro trasmissione nell’Ue – un modo indiretto per vietare qualsiasi copertura dalla parte russa.

Non solo la copertura giornalistica occidentale è stata contaminata dall’ipocrisia, ma le richieste di escludere la Russia dagli eventi sportivi ha fatto il resto. La Russia è stata esclusa dagli eventi sportivi in ​​corso privando il Paese del diritto di ospitare eventi diretti da Paesi europei. La Uefa e la Fifa hanno sospeso tutti i club e le nazionali russe dalle competizioni “fino a nuovo avviso”.

Sebbene lo scenario di una guerra sia il peggiore indipendentemente dal tempo e dal luogo, questa è la prima guerra nella storia moderna che ha esposto la disinformazione dei Paesi occidentali. Questa guerra ha messo a nudo gli ipocriti doppi standard della cosiddetta libertà di parola dell’Occidente.

di Mohammad Slim

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