Iran al terzo posto nel mondo per ricerca sul coronavirus
Finora i ricercatori iraniani hanno condotto oltre 1.200 progetti relativi al coronavirus, classificando l’Iran al terzo posto in termini di risultati scientifici sul coronavirus nel mondo, ha affermato il vice ministro della Sanità, Reza Malekzadeh.
Dopo l’epidemia di coronavirus, tutti i ricercatori si sono uniti per condurre un’attività di ricerca molto significativa. Più di 1.200 progetti di ricerca sono stati avviati nell’ultimo mese e mezzo, secondo quanto riferito ieri da Malekzadeh all’agenzia stampa iraniana Isna.
Implementando progetti di ricerca e sviluppo sul coronavirus, offriremo eccellenti prodotti scientifici a breve su scala internazionale, ha aggiunto il vice ministro. Ha continuato spiegando che la maggior parte della ricerca sul coronavirus attualmente in corso in Iran è costituita da schemi interventistici e 35 schemi stanno trovando trattamenti efficaci per Covid-19.
“Nel settore tecnologico, siamo stati in grado di supportare finanziariamente le società della conoscenza attraverso il Fondo innovazione e prosperità, nonché il Ministero della Salute. L’Iran è stato uno dei primi Paesi a produrre kit sierologici ed è in grado di esportarli anche in altri Paesi”, ha aggiunto Malekzadeh.
La pandemia ha coinvolto gran parte delle strutture energetiche, di bilancio e di assistenza sanitaria del Paese. “I centri medici hanno affrontato molti problemi economici, per cui il governo deve sostenere il settore sanitario, in particolare”, ha concluso il vice ministro.
Nella giornata di ieri, il ministero della Salute iraniano ha annunciato che il numero totale di persone a cui è stato diagnosticato il coronavirus ha raggiunto 95.646 di cui 6.091 morti e 76.318 (pari al 72%), si sono ripresi.
Iran, lotta al coronavirus e sanzioni Usa
In questi tempi difficili, quando si dovrebbe combattere tutti uniti contro il coronavirus per salvare la vita di milioni di persone, il popolo iraniano sta affrontando ulteriori gravi problemi causati dalle sanzioni oppressive del governo degli Stati Uniti. Nonostante i sacrifici del personale medico-sanitario, superare questa crisi è molto difficile ed estenuante per gli iraniani. Siamo di fronte ad un’amministrazione che vuole aumentare la massima pressione già esercitata sulla popolazione iraniana, anche in queste gravi circostanze. L’Europa, anch’essa coinvolta nella lotta contro questo virus mortale, sa benissimo quanto sia importante e vitale avere accesso all’assistenza sanitaria. La speranza è che i politici europei alzino la loro voce contro le oppressive sanzioni statunitensi che hanno preso di mira il popolo iraniano.
di Yahya Sorbello