Iran – Il primo vicepresidente iraniano, Es’hagh Jahangiri, ha reagito alle osservazioni anti-Iran fatte da Mike Pompeo, dichiarando che il segretario di Stato di Trump è “40 anni indietro nel tempo”.
Il primo vicepresidente iraniano Es’hagh Jahangiri ha fatto queste osservazioni in risposta al segretario di Stato americano, Mike Pompeo, che ha promesso “le sanzioni più forti della storia” sull’Iran se Teheran si rifiuta di cambiare la sua politica estera e interna, e se non accetta le nuove condizioni per un possibile “nuovo accordo” sulla scia del ritiro di Trump dal Joint Comprehensive Plan of Action (Jcpoa).
“La nazione iraniana ha fondamentalmente realizzato la Rivoluzione in modo che nessun altro Paese possa impartire ordini o pressioni. Alla fine, l’amministrazione di Trump dovrà accettare, proprio come i suoi predecessori, le realtà della regione che l’Iran con il suo background storico e civile di lunga data è un grande Paese in Medio Oriente, e deve essere trattato con la lingua del rispetto e della logica, non certo con le minacce”, ha aggiunto Jahangiri.
Il Jcpoa non ha prodotto alcun risultato positivo per il Paese
Il Portavoce della Commissione per la sicurezza nazionale e la politica estera del Parlamento iraniano, Seyed Hossein Naghavi Hosseini, ha dichiarato che il Piano d’azione congiunto generale (Jcpoa) non ha prodotto alcun risultato positivo per il Paese. Ha fatto queste osservazioni prima del sermone delle preghiere del venerdì della settimana scorsa nella città di Qarchak di Varamin, ed ha aggiunto: “Sperare di parlare con i Paesi coinvolti nei colloqui sul nucleare è una perdita di tempo”.
di Redazione
