Hijab, logica coloniale che deve essere smascherata
Quando si parla delle donne iraniane nell’immaginario occidentale si traduce in sottomissione, repressione e regressione. Agli occhi degli occidentali l’hijab, il velo islamico, rappresenta la principale negazione simbolica della donna e del suo ruolo nella società.
Nella realtà, le donne iraniane rappresentano una forza sociale molto potente, consapevole, dinamica e legittima. Basterebbe vivere qualche giorno in Iran per rendersene conto. Quella delle iraniane costituisce oggi, nella società “post-islamista”, un’esperienza di mobilitazione esemplare e, insieme a quella di giovani e intellettuali, uno dei principali elementi di dinamismo che i sociologi individuano in quel processo di produzione e maturazione di una società civile che è, come ovunque, condizione preliminare e necessaria a un’evoluzione in senso democratico della realtà sociopolitica.
A tal proposito, il leader della Rivoluzione Islamica dell’Iran, Imam Khamenei, durante l’incontro con i leader della preghiera del venerdì il 27 luglio 2022, oltre a descrivere i benefici e gli aspetti sociali e religiosi della preghiera congregazionale del venerdì, ha fatto riferimento ai grandi risultati raggiunti dalle donne iraniane. Il leader ha sottolineato che la propaganda e gli attacchi all’hijab si basano su una logica del colonizzatore che deve essere smascherata.
Khamenei sottolinea le conquiste delle donne iraniane in Hijab
Sottolineando le questioni relative alle donne e all’hijab, l’Imam Khamenei ha affermato: “Tali questioni sono state continuamente sollevate dall’inizio della Rivoluzione. Anche di recente, gli stessi inutili tentativi vengono fatti usando il pretesto dell’hijab”.
L’Imam Khamenei ha aggiunto: “Sono molti anni che l’Occidente afferma che finché le donne non sono libere dai confini e dalle coperture morali e religiose, non possono fare progressi e raggiungere posizioni scientifiche, politiche e sociali più elevate. Purtroppo, l’Occidente ignora che nel corso degli ultimi 43 anni, le donne iraniane hanno conquistato posizioni rilevanti nel campo scientifico, sociale, sportivo, politico, manageriale, economico e culturale. Hanno ottenuto grandi risultati, il tutto indossando l’hijab islamico e il chador”.
Misteriosamente, la “distratta” propaganda occidentale ignora le brutalità compiute dalla polizia speciale dello Scià Pahlavi, Savak, contro le donne iraniane che indossavano l’hijab prima della Rivoluzione Islamica.
Intanto in Occidente, mentre nella “democratica e libera” Italia le donne vengono giornalmente uccise, violentate e abusate, i media italiani, dall’alto del loro senso civico e di libertà, attaccano la fede, la cultura e la tradizione di un popolo attraverso campagne di propaganda lautamente finanziate da “generose” ambasciate straniere e realtà criminali a loro collegate. Il consiglio resta sempre e solo uno. Andate in Iran e guardate con i vostri occhi.
di Yahya Sorbello