Giornata dei prigionieri palestinesi: c’è un popolo in detenzione
Sono circa 177 i palestinesi con gravi problemi di salute e detenuti da Israele. Venticinque hanno il cancro e hanno urgente bisogno di terapie ad hoc. Oggi si celebra la Giornata dei prigionieri palestinesi e anche nel 2016 si scrive di negligenza medica e superficialità nella somministrazione di medicinali in casi clinici di particolare vulnerabilità. E’ una morte lenta quella a cui questi detenuti sono doppiamente condannati.
Dal 1967 207 detenuti palestinesi sono deceduti, 71 in seguito a tortura, 55 per negligenza medica, 74 sono stati assassinati deliberatamente subito dopo l’arresto e 7 sono stati freddati con arma da fuoco in cella. Altri sono deceduti poco dopo il loro rilascio per motivi legati a stati di salute deteriorati e non curati mentre erano in detenzione israeliana.
Nel complesso sono settemila i palestinesi sparsi tra 22 prigioni e centri d’indagine di Israele. Sette sono in cella da oltre 30 anni. Quaranta sono in carcere da più di 20 anni. Karim Younes e Maher Younes hanno compiuto il 34° anno di detenzione in Israele. Tra di essi c’è Na’el Barguthi, nuovamente in prigione dopo averne trascorsi 35. Il più anziano è Fu’ad Shubaki e ha 76 anni.
Le donne detenute sono 67, si ricorda Lina Jarbuni in carcere da 14 anni. Dima Al-Wawi invece è la più giovane donna in un carcere dell’occupazione israeliana e ha 12 anni.
I bambini detenuti da Israele sono 400, 6 i parlamentari e i ministri. Quelli in detenzione amministrativa sono 700.
Da ottobre 2015, dall’escalation chiamata Intifada di Gerusalemme i palestinesi arrestati arbitrariamente da Israele sono stati 5mila. Tra di essi poco meno di duemila erano minori e bambini, 140 ragazze e donne. Anche
Nella Giornata di oggi gli attivisti di appellano alle organizzazioni internazionali affinché condannino e aiutino il popolo palestinese a rendere perseguibili gli oltraggi e i crimini di Israele all’interno delle sue prigioni.
Arresti indiscriminati, abusi e forme di tortura utilizzate contro chiunque, inesistenza di una giustizia processuale, gravità della negligenza medica, detenzioni in isolamento, le più disparate modalità punitive come la privazione dei diritti basilari tra cui quello di ricevere le visite o di pregare o studiare. Questi i contenuti dei comunicati che si susseguono oggi in Palestina e, nei giorni in cui giungono notizie preoccupanti dalla prigione di Nafha, non si abbassa la guardia sui connazionali che protestano mentre che subiscono la violenza dei raid voluti da Israele all’interno delle proprie celle.
La Giornata dei prigionieri palestinesi risale al 1974 quando il Consiglio nazionale, autorità legislativa dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp), stabilì il 17 aprile come data in cui ricordare a livello nazionale lo stato dei prigionieri palestinesi insieme alla loro lotta a supporto della loro libertà.
di Redazione