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Concorso per magistrati, festival dell’errore

L’ultimo concorso per magistrati è saltato all’onore della cronaca per un motivo che dovrebbe far riflettere gli italiani. La notizia è che la maggior parte degli aspiranti magistrati non sono riusciti a superare la prova scritta e non per la particolare difficoltà ma per un altro problema, ben più grave: gli errori grammaticali.

Il concorso che si è svolto nel luglio del 2021, ha visto la partecipazione di 5.827 candidati, tra questi, quelli che  hanno consegnato la busta con la prova completa sono solamente in 3.797. Il problema però è un altro: su 1.532 compiti esaminati dalla commissione ne sono stati validati 88, per una percentuale del 5,8%. Il motivo? Troppi errori grammaticali.

Eppure era già successo nel 2008. Una situazione che ha fatto preoccupare la ministra della Giustizia Cartabia che ha auspicato una migliore formazione in modo da arrivare “meglio” preparati agli esami. Eppure l’occasione è ghiotta perché è in arrivo un super bando da 500 posti, un numero enorme per l’Italia, questo significa che, unendo i due concorsi, servono 810 candidati che devono riuscire a superare la prova per poi accedere all’esame orale. Stando così le cose, raggiungere il numero previsto è un’impresa.

Concorso in magistratura solo dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza

Di che errori si tratta? “Errori marchiani di concetto, di diritto, di grammatica” ha dichiarato Luca Poniz, Pm di Milano che fa parte della commissione che ha corretto i compiti degli aspiranti magistrati. “Ci siamo trovati a correggere compiti in cui il candidato non è stato in grado di andare a capo. Parliamo di qualcosa che si impara in terza elementare”.

Ma non è finita: “Abbiamo inoltre riscontrato una grande povertà argomentativa e linguistica. Molte volte i temi ricalcavano schemi pre-costituiti, una scarsa originalità, poca consequenzialità e in alcuni casi errori marchiani di concetto, di diritto e di grammatica”.

Tutto questo ha spinto il Ministero della Giustizia ad abbreviare la dinamica del concorso. Sarà inoltre presente una novità: si potrà accedere al concorso pubblico per entrare in magistratura direttamente dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza, valorizzando i tirocini formativi, facendo scomparire l’obbligo di frequentare le scuole di specializzazione.

Italia una delle nazioni europee dove si legge meno

L’Italia porta sulle spalle il peso di essere una delle nazioni europee dove si legge meno e non sono i giornali a dirlo, ci sono i rapporti Eurostat dove emerge che gli italiani leggono in media per cinque minuti al giorno. Peggio dell’Italia ci sono Austria, Romania, Francia. Gli italiani che citano la letteratura tra le loro principali attività giornaliere sono appena l’8,5%. A completare il quadro anche una formazione scolastica che mette al bando le materie umanistiche a vantaggio delle materie scientifiche.

di Sebastiano Lo Monaco

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