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Cina non esclude ruolo Usa nell’epidemia Coronavirus

Il portavoce del ministero degli Esteri della Cina, Geng Shuang, non ha escluso la possibilità che gli Stati Uniti possano essere responsabili della diffusione del nuovo coronavirus nel Paese asiatico. Il funzionario cinese ha rilasciato queste dichiarazioni nel corso di una conferenza stampa nella capitale cinese. “In effetti, la comunità internazionale ha opinioni diverse sull’origine del virus”, ha dichiarato Geng ai giornalisti. “Come ho detto per alcuni giorni, la Cina ha sempre visto questo come una questione di scienza e le opinioni scientifiche e professionali devono essere ascoltate”, ha aggiunto Geng.

Cina accusa gli Usa

Il governo cinese accusa gli Stati Uniti per la mancanza di trasparenza nei rapporti ufficiali sull’epidemia di coronavirus negli Stati Uniti. Molti analisti cinesi credono che sia stato l’esercito americano a portare il nuovo coronavirus nella città cinese di Wuhan, il luogo di nascita dell’attuale pandemia globale.

Il governo cinese era stato criticato dai media occidentali e in particolare dai funzionari statunitensi per quella che si riteneva fosse una risposta lenta allo scoppio e di non essere sufficientemente trasparente. Pechino, tuttavia, ha adottato misure rigorose dall’inizio dello scoppio, compreso il blocco di Wuhan, una città di circa 11 milioni di persone. A differenza delle azioni degli altri Paesi, oggi queste misure hanno portato a zero i contagi in Cina.

La malattia Covid-19, causata dal nuovo coronavirus, è emersa nella capitale provinciale di Hubei alla fine dell’anno scorso e sta attualmente colpendo 131 Paesi e territori in tutto il mondo. Finora ha infettato oltre 200mila persone e ne ha uccise quasi 10mila.

Cosa sono i Pandemic bond?

Nel 2017, la Banca mondiale ha emesso due bond per un totale di 320 milioni di dollari, con scadenza 15 luglio 2020. Questi titoli pagano lauti cedoloni, ma in contropartita hanno delle condizioni. Se prima della scadenza di metà 2020 scoppiano delle pandemie, i detentori dei bond (banche e gestori) si vedranno rimborsare solo una parte del capitale, o nemmeno quella.

Per gli investitori che hanno sottoscritto i titoli si profila quindi la perdita del capitale, che sarà utilizzato per finanziare la lotta contro il virus nei Paesi più poveri. Per capire quando e se questo effettivamente avverrà bisogna attendere in primo luogo la data del 24 marzo, quando terminerà il periodo di 12 settimane dalla dichiarazione di avvio dell’epidemia di coronavirus (fissato dall’Oms al 31 dicembre 2019), che ha già superato i criteri richiesti in termini di diffusione e mortalità. A quel punto si potrà valutare se anche tutti gli altri criteri siano stati raggiunti, tra cui, come sottolinea Euromoney, il tasso di crescita dei contagi e il rapporto tra casi confermati e casi totali (inclusi i sospetti). Verifica che potrebbe durare un altro paio di settimane. La scadenza naturale dei bond è fissata a metà luglio.

di Yahya Sorbello

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