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Bruxelles: Consiglio Nato-Russia, preludio della “danza rituale”

Si è svolto a Bruxelles a livello di ambasciatori il Consiglio Nato-Russia, il primo del 2017, il primo del dopo-Trump. I temi trattati hanno ricalcato l’ordine del giorno dei tre incontri svoltisi nel 2016. La crisi ucraina, le questioni di ridimensionamento rischi militari in Europa, ai margini la situazione della sicurezza in Afghanistan. Inoltre, la Russia e la Nato si informano reciprocamente sulle loro attività militari. Il Consiglio arriva poche settimane dopo la prima telefonata in due anni tra il capo del comitato militare della Nato, il generale Petr Pavel, in attesa di un incontro faccia a faccia, e il capo dello Staff russo generale Valery Gerasimov.

consiglio Nato-RussiaDa Bruxelles un messaggio chiaro dalle parole di Stoltenberg: disaccordo sull’Ucraina 

Il segretario Generale della Nato, Jens Stoltenberg, nella conferenza stampa rilasciata dopo aver presieduto il Consiglio Nato-Russia a livello di ambasciatori, ha rilasciato alcune dichiarazioni.  Sulla crisi ucraina permangono “Chiari disaccordi” tra Alleati e Russia. Intensi combattimenti continuano ad imperversare ad est dell’Ucraina, nella regione industriale del Donbass, nonostante un cessate  il fuoco formale. “La situazione della sicurezza resta di profonda preoccupazione” e “le violazioni del cessate il fuoco nell’Ucraina Orientale hanno raggiunto livelli record”.

Il  “profondo disaccordo” sull’Ucraina torna per la quarta volta come primo tema nel Consiglio Nato-Russia del 30 marzo, dopo i tre incontri del Consiglio dello scorso anno, che era stato inattivo nei due anni precedenti. Le riunioni Nato-Mosca si erano infatti interrotte nel 2014, per decisione dell’Alleanza, in seguito all’annessione della Crimea da parte della Russia, di sospendere ogni forma di “cooperazione pratica” con la Russia, compreso il Consiglio. Nel 2017 le tensioni rimangono forti, come ha sottolineato il segretario generale della Nato.

Le parole di Stoltenberg sulle questioni militari

“Non è un dialogo facile, ma un dialogo, e noi ci dobbiamo impegnare. Quando le tensioni sono forti, è ancora più importante continuare a parlare per ridurre imprevedibilità e rischi”, ha dichiarato, aggiungendo che la Russia aveva informato la Nato su tre nuove divisioni nel suo distretto militare occidentale. In cambio, la Nato ha offerto informazioni su quattro gruppi di combattimento in distribuzione in Polonia e negli Stati baltici per aiutare a placare le preoccupazioni russe.

La riunione del Consiglio Nato-Russia, la prima del dopo Trump, si è svolta in colloqui definiti da Stoltenberg “franchi” e “costruttivi”, in linea con gli sforzi cooperativi che il Consiglio aveva convenuto di perseguire all’atto della sua istituzione il 28 maggio del 2002 a Pratica di Mare. Non tutti i temi della cooperazione pratica fissati dalla Dichiarazione del 2002 sono stati toccati, ma solo quei settori in cui si sovrappongono interessi comuni, come le sfide alla sicurezza e le minacce terroristiche.

Ma questo è solo il preludio alla solita “danza rituale” anti-Russia che si è aperta il giorno dopo con l’esordiente Segretario di Stato americano Tillerson durante il suo discorso di debutto al quartier generale Nato, in cui vomita lo stesso vecchio mantra di “aggressione russa” che unisce l’Alleanza di fronte ad una minaccia comune che richiede una spesa aggiuntiva. Ai ministri degli Esteri della Nato, Rex Tillerson sostiene che “l’impegno degli Stati Uniti per la Nato è forte e questa alleanza rimane il fondamento per la sicurezza transatlantica. L’Alleanza Nato è anche fondamentale per contrastare l’agitazione russa sia la non violenta, ma anche a volte violenta”. Separatamente nell’incontro con la Commissione Nato-Ucraina ha promesso di mantenere le sanzioni russe.

Dunque, alla fine tutto questo si traduce – prevedibilmente – ad uno scenario da Dr. Stranamore. La vecchia e normale “proiezione della stabilità” e le nuove e normali “sfide alla sicurezza” della Nato sono solo un ulteriore inutile esercizio di pubbliche relazioni, per mascherare il vero obiettivo; il Pentagono è risoluto a pianificare la spaventosa possibilità di una guerra aperta con la Russia.

di Cristina Amoroso

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