Black Bloc… Ciò che conta è il bordello
I Black Bloc non hanno mai fatto proteste, tuttavia sono in molti a credere che essi siano impegnati in una protesta quando bruciano auto, lanciano molotov e spaccano tutto. Ancora peggio, sono in tanti a credere che sia un loro diritto esprimere il proprio dissenso (contro qualsiasi evento o manifestazione che malauguratamente coincida con un po’ del loro tempo libero) anche quando diventano un tantino concitati, affannati, direi quasi violenti.
“Si sa, i giovani sono sempre un po’ così, ma sono solo ragazzate, cose fatte per esprimere un’idea troppo complessa per riferirla a parole; che in fin dei conti, nel merito, non hanno nemmeno tutti i torti!”
Evidentemente non sono le automobili di questi acrobati del garantismo ad andare in fiamme e nemmeno le vetrine dei loro negozi a essere prese a sprangate.
Ma per fortuna, per darci un’idea della profondità della filosofia dei Black Bloc, ecco che un giovanotto, in una pausa ristoro durante la sua partecipazione ai disordini di Milano, si fa avanti e spiega al giornalista televisivo le motivazioni e le rivendicazioni della “protesta” nel centro del capoluogo lombardo:
“Niente, noi siamo arrivati, eravamo in mezzo al bordello, un casino… Han spaccato un po’ di roba, così. Perché? Perché è una protesta, nel senso… In che senso una violenza fine a se stessa? No, è protesta e si fa bordello… Prima ero in mezzo al corteo e ci stava di tutto! E’ stata una bella esperienza… La banca è l’emblema della ricchezza, se non do fuoco alla banca sono un coglione! E’ una protesta ed è giusto così”.
E’ una dichiarazione importante, un’affermazione che testimonia il profondo impegno di questa gente per il miglioramento delle condizioni dei lavoratori sottopagati dell’Expo, una chiara critica alle presunte infiltrazioni mafiose nella gestione della Fiera, un’opposizione netta e lucida alla presenza di sponsor che con la corretta alimentazione e con lo sviluppo sostenibile non hanno molto a che vedere. Insomma, questi Black Bloc ci stanno davvero troppo dentro!
Nelle parole di Mattia Sangermano, degno rappresentante di questo movimento di gentiluomini, abbiamo intuito anche un certo euroscetticismo. Non ne siamo sicuri, ma ci è parso di cogliere una certa critica alla moneta unica che il giovane ha saputo elegantemente tratteggiare, dichiarando con fierezza che avrebbe tanto voluto incendiare una banca. Pare anche a voi? Cavoli, avete ragione! Lui non ce l’ha con l’euro e nemmeno con la politica monetaria della Bce, lui semplicemente ce l’ha con chi ha più soldi di lui.
Ma, si sa, la notte porta consiglio ed ecco che dopo aver fatto dichiarazioni degne di un Terminator parecchio alticcio, il nostro giovane Balck Bloc ci ripensa e chiede scusa. Lo fa sempre in video e ringrazia pure il giornalista che gli chiede se andrà a dare una mano a quelli che stanno ripulendo i resti di cotanto bordello. Certo che ci andrà, non vede l’ora! E’ il suo senso civico a consigliarglielo, insieme al suo avvocato che già si prepara all’eventuale iscrizione nel registro degli indagati del contestatore di nero vestito.