Perchè Abbas continua a minacciare Hamas?
Il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha affermato che Fatah ridurrà gradualmente il bilancio annuale per Gaza, se Hamas non raggiungerà un accordo con l’Autorità palestinese.
Parlando sabato a centinaia di partecipanti riuniti a Ramallah presso la sede del governo palestinese per il suo discorso sulla situazione in Al-Quds (Gerusalemme), Abbas ha dichiarato che Hamas deve aspettarsi ulteriori restrizioni se si rifiuterà di unificare Gaza e Cisgiordania sotto un’unica amministrazione.
I commenti di Abbas indicano quanto siano profonde le divisioni tra Hamas e Fatah e che nonostante i negoziati in corso tra i due, ci sono fragili possibilità che le fazioni palestinesi possano raggiungere un accordo per colmare le lacune.
Fatah e Hamas: partiti palestinesi con diverse posizioni
Attualmente, l’Autorità palestinese e Hamas stanno conducendo trattative per elaborare un piano per la coesione nazionale.
La Striscia di Gaza è separata dalla Cisgiordania governata da Fatah e le due parti dei territori non condividono la frontiera. In Cisgiordania, c’è una presenza massiccia di forze militari israeliane e l’Autorità palestinese, a differenza di Hamas, sta collaborando, come sempre, con le forze di sicurezza del regime. La Resistenza palestinese accusa l’Autorità di complicità con Tel Aviv nella distruzione di case palestinesi e sequestro dei terreni agricoli per costruire insediamenti illegali per la crescente popolazione israeliana.
Nonostante le dure ma inefficaci critiche da parte dell’Unione Europea e delle Nazioni Unite, i dirigenti israeliani hanno rifiutato di affrontare le preoccupazioni internazionali, e Abbas ha continuato a lavorare con Tel Aviv in una vasta gamma di settori. Sul lato opposto, Gaza, controllata da Hamas dal 2006, è stata sottoposta a un criminale blocco israeliano, ma ha sempre rifiutato di tenere contatti con il regime.
Dalla vittoria di Hamas nelle elezioni del 2006, l’Autorità palestinese ha messo a dura prova i cittadini di Gaza, distruggendo ogni possibilità di migliorare le relazioni con i leader di Gaza. Infatti, dalla schiacciante vittoria di Hamas i “colonnelli” di Fatah temono di perdere le posizioni chiave all’interno della leadership della Palestina. Le tensioni tra i partiti palestinesi hanno toccato il loro picco quando Hamas a metà del 2007 ha accusato Fatah di complottare un golpe contro il legittimo governo di Gaza.
Lo scorso aprile, Mahmoud Abbas ha annunciato di ridurre i salari dei dipendenti di Gaza allo scopo di mettere pressione su Hamas. I leader di Gaza hanno definito la misura come complementare al blocco israeliano che dal 2007 rende Gaza la “più grande prigione a cielo aperto al mondo”.
Oltre a non pagare i dipendenti statali, Abbas ha deciso di non pagare il combustibile per alimentare l’unica centrale elettrica di Gaza, causando interruzioni di corrente tra le 20 e le 22 ore al giorno. Ha inoltre smesso di finanziare le importazioni di medicinali, centri medici e latte in polvere. Il leader di Fatah, come il più spregevole dei mafiosi, ha ulteriormente minacciato di prendere misure più severe contro Gaza se i leader di Hamas non consegnano il controllo di Gaza all’Autorità palestinese. Tutto ciò conferma l’esistenza di un cancro che da sempre minaccia e danneggia la causa palestinese. Questo cancro non è rappresentato solo da Israele, ma dalla stessa leadership palestinese, da Arafat ad Abbas.
Perché Abbas ha minacciato Hamas?
Mentre Hamas ha sempre combattuto per liberare tutti i territori occupati e non ha riconosciuto il regime israeliano come Stato, i leader del Fatah hanno sempre collaborato strettamente con Tel Aviv, anche nella repressione degli stessi palestinesi. Le pressioni di Fatah non sono limitate solo agli abitanti di Gaza, infatti, le forze di sicurezza guidate da Fatah reprimono violentemente anche i palestinesi affiliati alla Resistenza in Cisgiordania.
Dall’altro lato, la base popolare di Fatah ha cominciato a sfaldarsi quando il movimento ha accettato le condizioni dei negoziati con Tel Aviv senza risultati accettabili per il partito palestinese. Questo declino della popolarità arriva mentre Hamas gode di piena fiducia popolare per le posizioni pro-liberazione del movimento. Molte persone vedono le posizioni senza compromessi di Hamas come speranze per ripristinare i diritti palestinesi, aiutare il ritorno dei profughi e porre fine a 70 anni di occupazione della Palestina da parte del brutale regime sionista. La Resistenza, oggi più che mai, resta l’unico strumento utile e l’unica alternativa per ridare ai palestinesi la loro Terra.
di Giovanni Sorbello