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Iran, Imam Khamenei tra i terremotati

Il Leader della Rivoluzione Islamica in Iran, l’Imam Sayyed Ali Khamenei ha visitato questa mattina la provincia occidentale iraniana di Kermanshah, colpita più di una settimana fa da un devastante terremoto.

Il Leader è arrivato questa mattina a Sarpol-e-Zahab, la città più investita dal sisma, dove ha incontrato alcune delle famiglie colpite. “Sento lo stesso dolore che ognuno di voi ha nel cuore. Mi sarebbe piaciuto essere tra voi in un momento migliore”, ha dichiarato l’ayatollah Khamenei. “Sono stato tra voi anche durante la Guerra Imposta, avete mostrato il vostro coraggio e la vostra Resistenza, mostrate lo stesso coraggio anche oggi. Il popolo coraggioso ed eroico resiste e sconfigge le avversità”, ha aggiunto il leader, riferendosi alla guerra tra Iran e Iraq (1980-1988).

Ben 436 persone sono rimaste uccise dopo che il terremoto di magnitudo 7.3 ha colpito la provincia di Kermanshah. Le scosse di assestamento continuano a far vibrare le aree colpite, con 647 tremori registrati fino a domenica a mezzogiorno dopo il terremoto iniziale, mentre i medici e le squadre di soccorso sono costantemente impegnate a curare i feriti e recuperare i cadaveri dagli edifici in rovina.

Da più di una settimana, i team di soccorso stanno lavorando nelle aree colpite dal terremoto. Oltre alle 436 vittime, più di 10mila persone sono rimaste ferite nel terremoto, il cui epicentro è stato riscontrato vicino al confine iracheno di Sulaymaniya. Il terremoto ha distrutto oltre 11mila case rurali e 4.500 abitazioni urbane nella provincia di Kermanshah.

Il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (Irgc) hanno inviato quattro unità ingegneristiche nelle aree colpite dalla crisi per la rimozione di macerie, la costruzione di nuovi edifici e l’allestimento di sei ospedali da campo nella regione. Le Guardie della Rivoluzione Islamica hanno inviato a Kermanshah 500 veicoli per la ricostruzione e duemila militari per l’assistenza nelle operazioni di soccorso. Con il piano di aiuti dell’Irgc nelle aree rurali, non c’è più penuria di tende e coperte, ed ogni giorno i militari iraniani assistono 15mila persone colpite dal sisma.

di Redazione

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