Hezbollah rifiuta naturalizzazione profughi palestinesi e siriani
Il vice segretario generale di Hezbollah, Sheikh Naim Qassem ha dichiarato ieri che il Partito di Dio respinge la naturalizzazione dei profughi palestinesi e siriani in Libano, considerando che è loro il diritto di tornare in sicurezza nei loro Paesi.
Il leader libanese ha rilasciato queste dichiarazioni nel contesto della cerimonia di Hezbollah nella seconda vigilia di Ashura nel quartiere di Dahiyeh, nella periferia meridionale di Beirut. Sheikh Qassem ha invitato il governo libanese a prendere una decisione definitiva per porre fine alla crisi dei profughi siriani in Libano prima della soluzione internazionale, aggiungendo che il coordinamento l’esecuzione di qualsiasi accordo con la leadership siriana è un dovere. Sua eminenza ha anche affermato che se l’Asse della Resistenza non avesse sconfitto i terroristi takfiri nella regione, questi mercenari avrebbero colpito i veri valori islamici per deformare la religione.
Massacrati e cacciati dalla propria terra nel 1948, i palestinesi sono arrivati in Libano da profughi, esuli, clandestini e chi più ne ha più ne metta. Dal 1975 al 1990 sono stati al centro di una devastante e sanguinosa guerra civile libanese, in cui tutti erano contro tutti, grazie anche alle prepotenze in chiaro stile mafioso dei dirigenti dell’Olp. Inutile ricordare le numerose stragi di civili palestinesi, dalla distruzione del campo di Nabatiyeh nel 1974 a Tel al-Zaatar nel 1976. Oggi in dodici “confortevoli” campi di concentramento e venticinque insediamenti illegali sopravvivono circa 500mila profughi, di cui oltre cinquemila sprovvisti di qualsiasi documento, privi di ogni diritto e speranza, tranne quella di poter un giorno far ritorno in Palestina.
Per quanto riguarda i profughi siriani, attualmente sono circa un milione quelli che hanno trovato rifugio in Libano. L’afflusso di rifugiati siriani ha esercitato enormi pressioni sui sistemi infrastrutturali, dell’istruzione e della sanità del Libano. Da registrare negli ultimi mesi, grazie alle schiaccianti vittorie ottenute dalla Resistenza sui terroristi lungo il confine siro-libanese, un graduale ritorno di profughi siriani verso il loro Paese. Più di 3,8 milioni di siriani sono fuggiti dalle violenze dei gruppi terroristici trasferendosi nei Paesi vicini, soprattutto in Giordania e Libano; altri 7,2 milioni sono diventati sfollati interni, riferiscono fonti delle Nazioni Unite.
di Giovanni Sorbello