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A 74 anni da Hiroshima. Quando l’uomo non impara

Sono passati 74 anni da quel tragico episodio che sconvolse il mondo. Il 6 Agosto del 1945 gli Stati Uniti si apprestavano a sganciare la loro bomba atomica su Hiroshima, provocando sul colpo almeno 140mila morti.

Rase al suolo non solo la città ma soprattutto le speranze di chi assisteva impotente alla malvagità umana: altrettante furono le morti successive anche a causa delle radiazioni, bambini innocenti le cui malformazioni si manifestavano come l’incarnazione tangibile del vero peccato umano.

A ricordare il triste evento, oggi, un minuto di silenzio è stato osservato nella commemorazione al Peace Memorial Park, trasmessa in diretta tv, tra cui era presente anche il premier Shinzo Abe.

Silenzi per ricordare ma, di certo, non giornate della Memoria come quella celebrata annualmente per la Shoah. E se per quest’ultima diverse furono le condanne, chi fu punito per aver provocato un massacro come quello di Hiroshima? A chi parla ancora di “trionfo della democrazia”, forse sarebbe meglio ricordare che, anche se la storia la scrive il vincitore, l’uomo continua a non imparare.

Usa, unico Paese a utilizzare una bomba nucleare contro i civili

Il 6 agosto 1945, un bombardiere americano B-29 lasciò cadere il suo carico atomico sulla città portuale giapponese di Hiroshima, uccidendo 140mila persone. Tre giorni dopo, un secondo attacco nucleare americano a Nagasaki uccise altre 70mila persone.

Gli Stati Uniti sono diventati il primo e SOLO regime a utilizzare un’arma nucleare in una città, per massimizzare le vittime.

di Redazione

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