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Mitzpe Shlagim: sito strategico di spionaggio israeliano

Nell’ambito della risposta all’assassinio del martire Maitham Mustafa Al-Attar “Hadi”, compiuto da Israele nella regione della Beka’a, il 6 luglio 2024, Hezbollah ha effettuato un attacco qualitativo contro il sito di Mitzpe Shlagim sul Monte Hermon. Attraverso questa operazione, Hezbollah conferma di poter monitorare obiettivi militari israeliani sensibili e colpirli con precisione, senza la necessità di utilizzare missili balistici precisi, indipendentemente dalle difficoltà operative che ostacolano lo svolgimento di tali operazioni.

Questa di Mitzpe Shlagim, è considerata la più grande operazione aerea di Hezbollah dall’8 ottobre 2023. I droni hanno colpito le cupole del sito, le sue “attrezzature di spionaggio e intelligence e i suoi sistemi tecnici, causando la distruzione dei dispositivi presi di mira”. I media israeliani hanno riportato la notizia degli incendi divampati nella zona del Monte Hermon, e hanno anche mostrato videoclip e foto scattate dai coloni che mostravano gli enormi incendi sul posto.

Nel nascondere fatti e perdite israeliane, il portavoce dell’esercito di occupazione israeliano, generale di brigata Daniel Hagari, ha annunciato “l’esplosione di un drone carico di bombe nella zona di Jabal al-Sheikh”, nascondendo cioè il fatto che l’operazione è avvenuta con uno sciame di droni e nascondendo la posizione presa di mira.

Va inoltre notato che l’operazione è avvenuta lo stesso giorno in cui il quartier generale dell’Unità di controllo aereo e il Dipartimento delle operazioni aeree della base Meron a Jabal al-Jarmaq sono stati presi di mira da decine di missili Katyusha e colpiti direttamente, il che ha portato alla distruzione di parte delle sue attrezzature e allo scoppio di incendi al suo interno.

Informazioni su Mitzpe Shlagim e la sua importanza per l’esercito israeliano

Le sue coordinate geografiche: 33.31781973024471, 35.80349920420126. Il sito si trova in una zona militare chiusa, e nelle sue vicinanze ci sono diversi altri siti militari: sito Boulaan (a 433 metri di distanza), sito Early Warning (a 1,45 km di distanza), sito 2072 (a 2,29 km di distanza da esso), il sito Ashishit (a 1,95 km da esso), il sito Radar (a 3,66 km), il sito di Habushit (a 3,27 km), l’Osservatorio di Habushit (a 4,41 km), il sito di Golani (dista 2,04 km), Duvdevan Site (dista 3,50 km).

Tutti questi siti – cioè quelli situati sul Monte Hermon – sono definiti “gli occhi del Paese”, per la loro importanza strategica vitale per l’esercito israeliano, in termini di monitoraggio, intelligence e allarme rapido di vaste aree in Libano, Siria, Palestina, Giordania e Arabia Saudita, fino al confine iraniano e per l’intera regione del Mar Mediterraneo. Per quanto riguarda in particolare il Centro di ricognizione tecnica, situato sul Monte Hermon (2.224 metri sul livello del mare), comprende apparecchiature elettroniche, di spionaggio e di intelligence. I sistemi tecnici sono tra i più avanzati al mondo.

Nelle sue vicinanze si trova l’unico comprensorio sciistico della Palestina occupata. Da notare che in questa struttura, di natura “turistica”, fanno parte soldati dell’esercito di occupazione che gestiscono gli impianti di risalita, e il direttore esecutivo di questa struttura è un generale in pensione che ha trascorso 32 anni nell’esercito israeliano, la maggior parte dei quali al comando del Nord, prima di intraprendere il suo primo lavoro nello snowboard.

Ciò riflette la portata dell’interesse dei servizi di sicurezza israeliani, in termini di adozione di numerose misure per proteggere i dintorni di questo sito e di altri siti in questa regione.

di Redazione

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