Yemen, bombe saudite fermano gli aiuti
Yemen – L’aviazione saudita ha colpito l’aeroporto internazionale di Sana’a con diversi raid devastanti, per fermare i voli delle Nazioni Unite e delle organizzazioni internazionali di soccorso umanitario. Le incursioni hanno causato la distruzione totale del sistema di navigazione VOR-DME, bloccando di fatto il traffico aereo.
Questa ennesima aggressione militare è una chiara violazione delle convenzioni internazionali e dell’articolo 3 bis della Convenzione di Chicago in cui si afferma di non colpire aeroporti civili, oltre che una palese sfida alle Nazioni Unite alla Comunità internazionale. Questi enti internazionali dovrebbero assumersi le proprie responsabilità nei confronti di questa brutale aggressione contro gli aeroporti civili dello Yemen, aprire immediatamente un’indagine, prendere una posizione decisa contro questi crimini contro l’umanità, lavorare per fermare questa aggressione e consentire la ripresa di tutti i voli civili da e per l’aeroporto internazionale di Sana’a. Ovviamente, parliamo di sana utopia vista la totale complicità dei suddetti enti.
Per l’Arabia Saudita la guerra sta divenendo insostenibile per il crescente costo delle operazioni e delle coperture internazionali da comprare, e per il prezzo politico divenuto proibitivo. Riyadh, ovvero Mohammed bin Salman, l’attuale principe ereditario saudita e Ministro della Difesa, nel marzo del 2015 aveva lanciato l’operazione per affermare la propria egemonia nell’area; il disastroso esito dell’operazione sta erodendo rapidamente credibilità e peso politico della corona saudita.
Sia come sia, né il colera in Yemen né i bombardamenti hanno piegato la Resistenza e neppure un Popolo che ha scelto di opporsi all’aggressione; non passerà ormai molto che la coalizione montata da Riyadh imploderà, spaccata dagli interessi differenti, e l’Arabia Saudita dovrà tirarsi indietro da un’avventura toppo costosa e che non può vincere. Tuttavia, malgrado gli eserciti mercenari messi in campo, l’Arabia Saudita e gli Emirati arabi uniti non sono stati in grado di piegare la Resistenza, che anzi sta portando sempre più spesso la guerra nelle regioni saudite più meridionali.
Tuttavia, insieme al colera in Yemen restano le sofferenze, la crisi umanitaria e le distruzioni, inflitte nell’indifferenza di un mondo come sempre complice dinanzi ai petrodollari.
di Giovanni Sorbello