Yemen – L’Hodhod Center for Archeological Studies ha documentato in un rapporto il processo di furto di antichità yemenite e la loro vendita nelle aste internazionali.
Il centro ha affermato che più di 4.265 pezzi di antichità di contrabbando sono stati venduti in sei Paesi, in particolare negli Stati Uniti attraverso cinque aste, in Gran Bretagna attraverso quattro aste, in Francia attraverso tre aste, nella Palestina occupata attraverso due aste e un’asta in Germania e Paesi Bassi.
Ha inoltre indicato che il numero di pezzi venduti ed esposti durante il periodo dell’aggressione saudita in Yemen ammonta a 2.610 manufatti, ponendo gli Stati Uniti al primo posto, seguiti dai Paesi Bassi con 2.167 manufatti e da Israele al terzo posto con 510 manufatti.
Il centro ha sottolineato che il numero di manufatti venduti durante l‘aggressione è di 2.523 pezzi, per un valore stimato di 12 milioni di dollari. Tra i manufatti menzionati dal rapporto c’erano pezzi con prezzi che superavano gli 800mila dollari, come un manoscritto risalente al XV secolo d.C.
Il Centro Hodhod ha confermato che le statistiche iniziali dei modelli di antichità includono sette musei internazionali che hanno ospitato 1.384 pezzi di antichità.
di Redazione