Yemen, Ansarullah risponde al blocco saudita
Il movimento rivoluzionario yemenita Ansarullah ha presentato ieri un nuovo arsenale di missili anti-nave, in risposta al rafforzamento del blocco sul Paese da parte dell’Arabia Saudita.
Il Capo del Consiglio politico supremo in Yemen, Saleh Sammad ha inaugurato lunedì una mostra di missili anti-nave nella città portuale di Hudaydah, organizzata dalle forze navali yemenite e dalle unità di difesa costiere. I rivoluzionari Ansarullah sono alleati con le Forze Armate dello Yemen per affrontare l’aggressione guidata dall’Arabia Saudita.
Nel corso della mostra è stato presentato il nuovo missile anti-nave “Mandab 1”. Le forze navali yemenite affermano che i missili prodotti nella nazione hanno un’alta precisione nel colpire il bersaglio. Sammad ha accolto l’annuncio come un “grande risultato che rappresenta un cambiamento qualitativo nelle formule della battaglia contro l’aggressione saudita”.
Il Capo del Consiglio politico supremo ha avvertito che il blocco saudita sullo Yemen “avrà effetti catastrofici”, sottolineando che le navi da guerra del regime saudita sono un obiettivo legittimo dei missili yemeniti. L’Arabia Saudita, da domenica, ha rafforzato il suo blocco sullo Yemen, chiudendo tutti i porti e aeroporti del Paese.
Dopo due anni e mezzo di guerra, la coalizione messa in piedi dai sauditi non è riuscita a raggiungere i propri obiettivi, ed è impantanata in una guerra sanguinosa e senza sbocchi fra le montagne yemenite; incapace di vincere sul campo, ha puntato su una campagna di bombardamenti terroristici indiscriminati che, nell’indifferenza della comunità internazionale, martella la popolazione e sta distruggendo le già fragili infrastrutture del più povero degli Stati della Penisola Arabica. Al contempo, per piegare la Resistenza attraverso le sofferenze inflitte al Popolo yemenita, ha stretto il Paese in un blocco dello spazio aereo e dei porti che lo sta soffocando.
Tuttavia, malgrado gli eserciti mercenari messi in campo, l’Arabia Saudita e gli Emirati non sono stati in grado di piegare la Resistenza, che anzi sta portando sempre più spesso la guerra nelle regioni saudite più meridionali. A pesare sulla coalizione sono ora i crescenti attriti fra Riyadh e Abu Dhabi: gli Emirati sono interessati a rafforzare la propria influenza nel sud dello Yemen, a supporto della rete di potere che stanno costruendo all’imbocco del Mar Rosso, da Aden alle altre basi che hanno nell’area del Corno d’Africa; la guerra agli Houthi per essi è solo secondaria.
di Redazione