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Washington dice no a Israele per elicotteri Apache

Nonostante il significativo sostegno fornito da Washington dal 7 ottobre, gli Stati Uniti hanno respinto la richiesta di Israele per ulteriori elicotteri d’attacco militari Apache Boeing AH-64. Questa decisione è stata presa durante la visita del segretario alla Difesa americano Lloyd Austin, e il rifiuto può essere attribuito all’insoddisfazione dell’amministrazione americana per le prestazioni militari di Israele. Questa insoddisfazione è stata fonte di opposizione politica interna che potrebbe influenzare i risultati delle prossime elezioni presidenziali.

Israele dispone di una flotta di elicotteri d’attacco Apache, che stazionano nella base Ramon nel Negev e nella valle di Jezreel, e il loro prezzo medio è di circa 52 milioni di dollari. L’esercito israeliano ha fatto molto affidamento su questi aerei per effettuare numerosi attacchi nella Striscia di Gaza e nel sud del Libano. 

Sostegno Usa

Dall’inizio della guerra a Gaza, in Israele sono atterrati complessivamente 230 aerei da trasporto americani che trasportavano armi di vario tipo, oltre a 20 navi che hanno fornito varie forme di assistenza militare ai porti israeliani.

Secondo un documento del Pentagono rivelato il 15 novembre, emergono dettagli sulle richieste presentate da un “alto leader israeliano” alla fine di ottobre. Nella lista figura anche una richiesta per duemila missili Hellfire a guida laser per gli aerei Apache e 36mila munizioni da 30 mm per i loro cannoni. Il documento sottolinea l’importanza di questi velivoli, che operano ininterrottamente dal 7 ottobre, a sostegno delle forze di terra nella Striscia di Gaza e al confine libanese. Di conseguenza, i razzi e le munizioni Apache richiesti sono già stati forniti all’esercito israeliano.

Sebbene questi aerei siano di cruciale importanza per l’entità e la precedente risposta americana nel fornire munizioni, l’amministrazione ha rifiutato di soddisfare la richiesta dell’esercito, forse a causa di vari fattori. Gli analisti attribuiscono le ragioni principali alle tensioni intrinseche nel rapporto tra il presidente americano Joe Biden e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

Washington chiede modifica della strategia militare israeliana

L’amministrazione Usa ha pubblicamente esortato Israele a modificare le sue strategie di combattimento, concentrandosi su operazioni mirate contro i leader di Hamas e riducendo i danni ai civili.

D’altra parte, l’ambasciatore David Mack, ex vicesegretario di Stato americano per gli affari del Medio Oriente, sottolinea che “Washington ha quantità limitate di questi aerei”. Secondo lui potrebbe essere una priorità fornire all’Ucraina questi elicotteri per prevenire un possibile attacco nel prossimo anno.

Biden deve affrontare anche preoccupazioni elettorali. Le voci che fin dal primo giorno si opposero al sostegno a un’operazione militare israeliana su larga scala nella Striscia di Gaza, e poi si opposero a un sostegno estremo a Israele senza restrizioni, oggi continuano la loro opposizione all’approccio adottato dall’amministrazione. Il rifiuto della richiesta israeliana potrebbe essere temporaneo, in risposta alle ampie correnti all’interno del Partito Democratico e degli elettori liberali che sono fortemente critici nei confronti del forte sostegno della Casa Bianca alla guerra genocida di Israele a Gaza.

di Redazione

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