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Prigionieri palestinesi tra virus iniettati e cure negate

Secondo notizie riportate dal giornale russo “Pravda”, alle già numerose violenze perpetrate da Israele nei confronti dei prigionieri palestinesi, si aggiungerebbe l’iniezione di virus pericolosi. I prigionieri nelle carceri israeliane soffrono di malattie croniche, come il cancro alla vescica e malfunzionamento epatico ed ha invitato le organizzazioni della società civile ad esaminare i rilasciati per accertarsi dell’effettivo uso di queste pratiche.

I detenuti criticano i funzionari palestinesi per la mancanza di un’adeguata attenzione alle famiglie dei prigionieri e allo sviluppo delle situazioni nelle carceri israeliane, ricordando che questa negligenza ha permesso ad Israele di esercitare più facilmente forme di tortura. Il numero di detenuti che dopo il rilascio soffre di malattie incurabili o disabilità è altissimo, e un numero non esiguo muore poco dopo, il che confermerebbe la fondatezza di tali accuse.

Secondo l’associazione israeliana Physicians for Human Rights, tra le numerose restrizioni imposte ai prigionieri palestinesi – divieto di ricevere un’educazione, di accedere a radio, Tv, libri e di essere visitati dalle famiglie, pratica dell’isolamento come forma punitiva, frequenti perquisizioni personali e delle celle, obbligo ad acquistare cibo e vestiti all’interno del carcere – si aggiungerebbero la negazione all’accesso a cure mediche di base, il divieto ad essere visitati da medici indipendenti e al monitoraggio per coloro che sono in sciopero della fame, oltre al divieto di essere trasferiti in ospedali civili.

Il numero dei prigionieri palestinesi malati ha raggiunto i 1.400, tra cui detenuti entrati sani che si sono ammalati proprio in seguito alle ignobili pratiche dell’amministrazione carceraria. Il PHR-Israele chiede la creazione di una commissione che esamini la possibilità di trasferire il controllo e la responsabilità dei servizi medici dentro le prigioni dall’Israeli Prison Service al Ministero della Salute, in modo da dare ai prigionieri lo stesso trattamento sanitario fornito alla popolazione civile.

di Laura Gargiulo

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