Vienna: colloqui sul nucleare iraniano alla stretta finale
Il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, non è rientrato oggi a Teheran come inizialmente era stato riferito dai suoi collaboratori, ma rimane a Vienna dove ha già sostenuto i colloqui sul nucleare iraniano con il gruppo P5+1. Il diplomatico iraniano ha tenuto colloqui a tre con il segretario di Stato americano John Kerry e il coordinatore Ue Catherine Ashton, oltre che con i suoi omologhi francesi e tedeschi.
Gli incontri a Vienna fanno parte dei negoziati tra l’Iran e il gruppo P5+1 – Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Russia, Cina e Germania – per elaborare un accordo finale volto a porre fine alla lunga situazione di stallo sul programma energetico nucleare della Repubblica Islamica.
I negoziati nucleari sono entrati nel quarto giorno di colloqui nel tentativo di giungere ad un accordo definitivo per la data prefissata del 24 novembre. Fonti vicine alla squadra negoziale iraniana affermano che il principale ostacolo sulla via della soluzione della controversia sul programma nucleare iraniano continua ad essere la rimozione di tutti i divieti imposti al Paese, e non il numero di centrifughe dell’Iran o del livello di arricchimento dell’uranio.
Teheran chiede che tutte le sanzioni vengano abolite subito dopo l’accordo e in un’unica soluzione, mentre gli Stati Uniti, sotto la pressione delle lobby israeliane e dei regnanti sauditi, insiste sul fatto che almeno le sanzioni imposte dalle Nazioni Unite rimangano in vigore.
Crediamo che sia giunto il momento che comunità internazionale e Unione europea soprattutto, si sgancino una volta per tutte dalle pressioni e dalle minacce di quei “quattro” potenti che da decenni decidono senza umanità alcuna, le sorti di buona parte dell’umanità.