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Egitto conferma pena di morte per otto oppositori

Egitto – Un tribunale egiziano ha condannato a morte importanti leader dell’opposizione, in un caso che è stato denunciato come “motivato politicamente” dai gruppi per i diritti umani. Il giudice Mohamed El-Saeed El-Sharbini ha emesso il verdetto di esecuzione di otto esponenti di spicco dell’opposizione dopo un processo di massa durato tre anni che ha coinvolto 79 imputati.

Ahmed Attar, direttore della Rete egiziana per i diritti umani, ha affermato che i “verdetti sono politicamente motivati. Gli imputati hanno dovuto affrontare gravi violazioni legali, tra cui detenzione arbitraria, tortura e rifiuto di rappresentanza legale, in violazione della costituzione e del giusto processo”, ha dichiarato a Middle East Eye.

“La Corte Suprema per la Sicurezza dello Stato è una corte eccezionale che non aderisce agli standard del giusto processo. Si basa su leggi di emergenza e le sue sentenze, una volta approvate dal governo militare, sono definitive senza possibilità di appello”, ha aggiunto.

Tra i condannati a morte figurano il capo dei Fratelli Musulmani, Mohamed Badie; il leader ad interim del gruppo Mahmoud Ezzat; gli ex parlamentari Mohamed El-Beltagy e Amr Mohamed Zaki; l’ex ministro Osama Yassin Abdel Wahab, il predicatore Safwat Hamouda Hegazy; Assem Abdel-Majid; e Mohamed Abdel-Maqsoud Mohamed.

Il caso è intitolato “Gli eventi di Manassa” in riferimento al “massacro” del Memoriale di Manassa, in cui 95 manifestanti anti-Sisi furono uccisi il 27 luglio 2013. Nessun agente di polizia è stato perseguito per gli omicidi, nonostante molteplici rapporti di gruppi per i diritti che suggeriscono le uccisioni sono state un uso sproporzionato della forza.

Egitto, un regime sanguinario “coccolato” dall’Italia

Human Rights Watch ha documentato gli omicidi in un rapporto del 2017, in cui affermava che le uccisioni di massa dei manifestanti quel giorno e altri incidenti simili avvenuti nell’estate del 2013, erano possibili crimini contro l’umanità. Intanto, la nostra cara “Italietta” continua a stringere rapporti e fare affari con questo ignobile regime.

di Redazione

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