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Usa continuano a negare uso di fosforo bianco a Deir Ezzor

La portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha espresso la preoccupazione del suo Paese per la condotta militare degli Stati Uniti in Siria, in relazione agli attacchi lanciati dagli aerei da guerra ai danni del governatorato di Deir Ezzor, ad opera della Coalizione Internazionale guidata dalla potenza statunitense, forte del pretesto di combattere il terrorismo.

deir-ezzorDurante la sua conferenza stampa, la Zakharova ha affermato che gli aerei da guerra della Coalizione stanno continuando a promuovere una intensiva campagna di attacchi aerei contro la città di Hajin, nella regione orientale di Deir Ezzor, mietendo la vita di numerosi civili.

Nonostante la conferma dell’uso di fosforo bianco imputata alle forze statunitensi, Washington insiste nel negare fermamente il fatto. Secondo quando affermato dalla Zakharova, gli Stati Uniti starebbero, inoltre, addestrando terroristi in prossimità di al-Tanf, zona presso la quale le truppe straniere sono attualmente dispiegate, impedendo il miglioramento delle condizioni di vita nel vicino campo di al-Rukban, che ospita decine di migliaia di profughi.

L’accesso al campo è stato impedito ai rappresentanti della Syrian Arab Red Crescent, organizzazione umanitaria no profit fondata nel 1942, attiva nel trasferimento di civili da zone di guerra verso campi attrezzati. La violenza è all’ordine del giorno. La portavoce russa ha esortato i media statunitensi ed europei a fare luce, in modo chiaro e franco, su ciò che realmente sta accadendo all’interno di al-Rubkan.

In riferimento alla situazione di Idlib, la città situata a nord-ovest del Paese, ultima roccaforte dei terroristi, nodo centrale nell’ambito della sottoscrizione dell’accordo di Sochi, avvenuta il 17 settembre scorso alla presenza di Vladimir Putin e del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan; la Zakharova ha fatto trasparire rinnovati timori ed incertezze. Molti sarebbero, infatti, gli ostacoli che impedirebbero la creazione di zone demilitarizzate ad Idlib, nonostante gli accorati sforzi tesi ad implementare l’accordo e le sue clausole.

di Vanni Rosini

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