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Una notte di atrocità per i prigionieri palestinesi

Parlare delle atrocità israeliane oramai non fa più notizia, ma vogliamo raccontarvi delle violenze subite dai prigionieri palestinesi la notte del 24 marzo scorso nel carcere israeliano di Ketziot ad Al-Naqab. Come spesso accade, delle atrocità del regime israeliano poco o nulla viene riportato dai media ufficiali.

Prigionieri_palestinesiLontano dagli occhi dei media, cento prigionieri palestinesi, legati mani e piedi con manette di plastica, sono stati gettati a terra, picchiati con bastoni e colpiti con pistole Taser. Il mattino seguente, i polsini di plastica sono stati sostituiti con quelli in acciaio, e sono stati incatenati l’uno all’altro a coppie. I prigionieri sono rimasti così per un giorno e mezzo, al freddo, senza acqua, senza cibo, senza servizi igienici. La maggior parte sono stati feriti, alcuni sanguinavano. La pioggia che cadeva su di loro si mescolava al sangue che scorreva dalle loro ferite. Sono stati feriti quando le Forze speciali del servizio carcerario di Israele, la polizia di frontiera e le forze di polizia regolari – per un totale di circa 300 guardie – hanno invaso l’ala A-4. Dozzine di prigionieri sono rimasti feriti, otto sono stati portati all’ospedale in elicottero.

Le tensioni nel carcere di Ketziot sono iniziate con l’annuncio dell’installazione di dispositivi di disturbo il 18 febbraio, nell’ala A-4, dove più di 110 prigionieri palestinesi sono alloggiati in sei tende. All’epoca c’erano tre o quattro telefoni cellulari contrabbandati nell’ala, e i detenuti li usavano a rotazione: un prigioniero poteva fare una chiamata di 15 minuti ogni tre giorni.

Le guardie carcerarie hanno informato i detenuti sui congegni di blocco, confermando che la decisione è stata presa dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e dal ministro della Sicurezza pubblica Gilad Erdan, come dimostrazione della loro durezza con i detenuti di Hamas. La direzione della prigione ha annunciato che sarebbe stata effettuata una ricerca nell’ala A-4 e che i detenuti sarebbero stati trasferiti altrove. All’inizio, i militari israeliani hanno affermato che l’intervento sarebbe durato solo due ore. Poi hanno detto che era per la notte, ma alla fine ai detenuti è stato ordinato di prendere la loro attrezzatura perché sarebbero stati trasferiti nell’ala A-3.

L’intera procedura di trasferimento è stata accompagnata da membri delle forze speciali dell’Ips e della polizia che improvvisamente hanno fatto irruzione nelle celle. Circa 300 di loro sono stati schierati contro i detenuti, molti di loro nell’ala A-3, alcuni in A-4. Non un prigioniero è sfuggito ai colpi indiscriminati dei militari. Circa 340 colpi di Taser sono stati sparati contro i prigionieri palestinesi e circa venti cani hanno preso parte all’operazione per sopprimere i prigionieri. La brutale violenza dei militari israeliani è andata avanti per almeno quattro ore.

di Giovanni Sorbello

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