Ucraina. Il piano di pace presentato da Poroshenko tra diffidenze e incredulità
Il presidente ucraino Petro Poroshenko e il suo omologo russo Vladimir Putin hanno discusso un piano di pace volto a porre fine alla crisi mortale nelle città orientali dell’Ucraina.
In una telefonata nella notte di giovedi, Poroshenko e Putin hanno discusso gli ultimi sviluppi nelle regioni orientali e meridionali dell’Ucraina, che sono state teatro di scontri mortali tra manifestanti pro-Russia e l’esercito ucraino, da quando Kiev ha lanciato operazioni militari nel tentativo di sradicare le dimostrazioni.
“Poroshenko ha informato il capo di Stato russo per quanto riguarda i punti principali del suo piano per regolare la situazione nel sud-est dell’Ucraina”, ha riferito il Cremlino in un comunicato.
Secondo Peskov, l’addetto stampa del presidente russo, “Putin ha sottolineato l’importanza del cessate il fuoco nelle zone di conflitto nel sud-est dell’Ucraina, al fine di raggiungere una soluzione del conflitto”.
Dal canto suo l’addetto stampa del presidente dell’Ucraina ha dichiarato: “Il presidente ucraino ha delineato le posizioni chiave e il calendario per l’attuazione del piano di pace della situazione nella parte orientale del Paese. Poroshenko ha rilevato la necessità di liberare gli ostaggi e di stabilire un regime di controllo efficace sul confine russo-ucraino”.
Venerdì mattina, il presidente ucraino ha presentato il proprio piano di pace in 14 punti per la soluzione della crisi politico-militare in corso nell’est del Paese. Il piano prevede l’amnistia per i manifestanti anti-governativi che depongono le armi, e controlli più rigorosi dei confini dell’Ucraina con la Russia.
“Il piano avrà inizio con il mio ordine per un cessate il fuoco unilaterale”, ha detto Poroshenko, parlando in una accademia militare di Kiev. “Posso dire che il periodo del cessate il fuoco sarà piuttosto breve. Anticipiamo che subito dopo questo, il disarmo delle formazioni militari illegali avrà luogo”. Mikhail Koval, ministro della Difesa dell’Ucraina, ha affermato che il cessate il fuoco potrebbe iniziare a giorni, come riporta The Guardian. Il presidente ucraino ha anche discusso il piano con il cancelliere tedesco Angela Merkel.
Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha dichiarato che il cessate il fuoco dovrebbe essere permanente, auspicando comunque il buon esito del passo intrapreso da Poroshenko.
Tra i punti del piano, come sembrerebbe, ci sono il disarmo, l’impunità per i separatisti che non si sono macchiati di gravi reati, la creazione di un corridoio per consentire ai “mercenari” di lasciare il Paese, “il decentramento del potere e la protezione della lingua russa attraverso emendamenti alla Costituzione”.
Rimane il fatto che la violenza nella parte orientale dell’Ucraina si è andata intensificando dopo che le regioni di Donetsk e Lugansk hanno dichiarato l’indipendenza dall’Ucraina il 12 maggio in seguito a referendum locali, in cui i loro residenti hanno votato a grande maggioranza a favore dell’indipendenza da Kiev. I referendum sono stati definiti illegali dalle autorità ucraine.
Secondo i dati pubblicati dal ministero della Sanità dell’Ucraina, il bilancio degli scontri tra esercito ucraino e militanti pro-Mosca dall’inizio delle operazioni ha raggiunto ha superato le 270 vittime.
Ma che cosa pensano del piano di pace le forze separatiste dell’Ucraina orientale? Secondo quanto riporta The Guardian sono sprezzanti e continueranno a combattere. I ribelli nella autoproclamata Repubblica Popolare Donetsk hanno reagito alla proposta di Poroshenko con disprezzo e incredulità. Molti sospettano che la mossa sia uno stratagemma.
Mikhail Verin, comandante dell’esercito russo-ortodosso, una delle più potenti milizie a Donetsk, ha detto che Poroshenko sta “ingannando la Russia e l’Unione europea” e guadagna tempo per riposizionare le sue forze per ulteriori attacchi contro i ribelli.
Alexander Khodakovsky, comandante del Battaglione Vostok, ha dichiarato che l’esercito ucraino aveva già violato un cessate il fuoco temporaneo concordato martedì, sparando colpi di mortaio il mercoledì pomeriggio sulle postazioni dei ribelli vicino Snezhnoye. Il governo di Kiev, inoltre, non ha mai avuto la volontà politica di fare effettivamente la pace ad est, ha aggiunto Khodakovsky.
“Poroshenko è costretto a prendere le armi e continuare la guerra, ma allo stesso tempo rende dichiarazioni poco chiare circa un cessate il fuoco unilaterale”, ha dichiarato Khodakovsky.
“Ci sta dando un ultimatum di disarmare, ma se la gente non depone le armi? Chiudendo il confine nelle attuali condizioni sta spingendo le persone in un angolo”, ha aggiunto il leader militare.
Nel frattempo il Comitato Investigativo Russo sta indagando sul ministro dell’Interno ucraino, Arsen Avakov, e su di un governatore miliardario, Ihor Kolomoisky, con l’accusa di atti criminali connessi con l’operazione militare nell’est. Vladimir Markin, portavoce del comitato, ha riferito che Arsen Avakov e Ihor Kolomoisky stanno “letteralmente annegando il Paese nel sangue del proprio popolo” e ha detto che sono stati oggetto di indagine su una serie di accuse. Dal canto suo Joe Biden, il vice-presidente degli Stati Uniti, ha comunicato a Poroshenko che gli Stati Uniti si sarebbero impegnati con gli alleati a imporre ulteriori sanzioni sulla Russia, visto che Mosca non è riuscita a usare la sua influenza per fermare la violenza separatista.
Quali sviluppi per l’Ucraina catturata in un “nuovo tipo di guerra”come la chiama Poroshenko? “Una guerra che utilizza gruppi professionisti diversivi, mercenari, volontari e popolazione locale. I volontari e le popolazioni locali hanno subito il lavaggio del cervello dalla guerra d’informazione?”.