CronacaDiritti Umani

Polonia, complicità Ue sulla tragedia dei migranti

Ai confini tra Polonia e Bielorussia continuano ad essere bloccati tra i quattro e i cinquemila migranti, costretti a vivere al freddo. In quelle zone si sta giocando un vile ricatto sulla pelle dei migranti. Un gioco al massacro, sarebbe giusto dire, praticato sulla pelle dei dieci che già sono morti per ipotermia, per sfinimento. 

Tanti sono i governanti che hanno giocato e giocano sui flussi migratori. In passato c’era gente come Gheddafi che apriva e chiudeva i flussi migratori a piacere, a seconda delle richieste che poneva.

C’è un dossier che parla chiaro e lo fa perché utilizza i numeri. Il comitato che lo redige è “Nuovi Desaparecidos” e, stando a quanto si può leggere, i morti dall’inizio del 2021 sarebbero 3.017. Morti avvenute tra il Mediterraneo, l’Atlantico, Medio Oriente e nella stessa Europa. La media è da far tremare le vene ai polsi: 300 al mese, quasi 10 al giorno. Non è l’anno peggiore però, quello rimane il 2016.

La via di fuga dove si muore con più facilità è quella verso la Spagna, le Canarie e nel Mediterraneo Occidentale: le vittime sono 1.639. Subito dopo questo crocevia della morte vi è quello del Mediterraneo Centrale che vede protagoniste in negativo Malta e l’Italia. Anche qui La Valletta e Roma giocano a rimpiattino mentre la gente affoga: 1.201 vittime. Vi è un altro primato, quello della “dissuasione attiva”, ossia respingimenti violenti attuati dalla Guardia Costiera che sequestra i motori delle imbarcazioni e le lascia alla deriva.

Polonia, l’ennesimo sporco gioco attuato dall’Occidente

L’Unione Europea tace su tutto questo e su molto altro, come i respingimenti ad opera di Frontex. Al 15 di Novembre risultano giunti in Europa 135.773 migranti, dall’altro lato ne risultano bloccati 136.437, quasi mille in più. In testa alla classifica c’è la Turchia con 49.850, seguita da Tunisia, Marocco, Algeria, Senegal e Mauritania. La Libia e la sua Guardia Costiera addestrata dagli italiani, nel 2021 ha respinto più migranti di tutti, destinandoli nei centri di detenzione dove le violenze sono all’ordine del giorno.

Dinnanzi alle responsabilità dei governanti, è innegabile l’atteggiamento pavido e ignavo dell’Unione Europea. Un’Unione che non è in grado di fare la voce grossa e che lascia costruire muri, porre fili spinati e che consegna la vita di gente disperata nelle mani di carnefici che, facendosi portavoce di una fantomatica volontà popolare, non esitano a schierare eserciti dinnanzi alla disperazione di esseri umani. Quello che sta accadendo in Polonia è solo l’ennesimo sporco gioco attuato dall’Occidente.

di Sebastiano Lo Monaco

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