Turchia, emergenza istruzione per bambini siriani
Ѐ emergenza istruzione per i bambini siriani in Turchia. Il 40 per cento dei piccoli rifugiati siriani non ha ancora accesso all’istruzione, nonostante il massiccio aumento dei tassi di iscrizione scolastica, oltre il 50 per cento di iscritti dallo scorso giugno.
Quella dei rifugiati siriani rimane la più grande crisi umanitaria dalla fine della seconda guerra mondiale. I Paesi confinanti con la Repubblica Araba di Siria ospitano più di 4,8 milioni di siriani, tra cui più di 2,2 milioni di bambini. Alla fine di novembre dello scorso anno la Turchia ha registrato il più alto numero di rifugiati siriani (2,764,500), seguita da Libano (1.017.433), Giordania (655.833), Iraq (227.971) e Egitto (115,204).
Per molti bambini rifugiati, la scuola rappresenta un luogo sicuro in cui possono imparare cose nuove e fare nuove amicizie. Ѐ un ambiente che li aiuta a ristabilire una certa normalità nelle loro vite, e a sviluppare gli obiettivi futuri. Più di 1 milione e 200mila bambini siriani sono ospitati in Turchia, che rimane il Paese con il maggior numero di bambini siriani rifugiati.
In collaborazione con il governo turco, l’Unicef sta lavorando per rafforzare i sistemi di istruzione, aumentare l’accesso alla formazione e migliorare la qualità dell’integrazione scolastica per i bambini siriani. Dal 2013, ha contribuito a costruire, ristrutturare e rifornire oltre 400 scuole, e addestrato circa 20mila insegnanti volontari siriani, 13mila dei quali ricevono incentivi mensili. Sono in corso sforzi per includere i bambini siriani in un programma nazionale che concede contributi alle famiglie più povere in modo che possano mantenere i figli a scuola.
Si è fatto e si sta facendo molto in Turchia, secondo Justin Forsyth, ma se non vengono investite maggiori risorse, il rischio di una futura generazione perduta di bambini siriani è quanto mai reale.
2,7 milioni bambini siriani non frequentano la scuola
Sono 2,7 milioni i bambini siriani che non frequentano la scuola. Circa 300mila sono intrappolati in 15 aree ancora sotto assedio, e altri due milioni sono in aree in gran parte tagliate fuori dagli aiuti umanitari essenziali a causa dei combattimenti e delle restrizioni di accesso. Per non parlare dei 700mila bambini che si trovano nelle zone sotto il controllo dell’Isis.
Non è immediata la percezione dell’impatto negativo che l’impossibilità di accedere all’istruzione ha su una data popolazione, ma ce ne accorgeremo quando questi piccoli siriani avranno 16 anni e saranno privi di qualsiasi strumento utile per guadagnarsi da vivere e ricostruire il loro Paese. Secondo l’Unicef, che nel 2013 ha lanciato la campagna “No Lost Generation” sul problema dei bambini siriani, la mancanza di un’educazione scolastica o un’istruzione carente rischiano di portare giovani e adolescenti all’isolamento e alla depressione, inducendoli a prendere la strada della criminalità e fare uso di droga o di alcool. Sarebbero inoltre più inclini allo stress, ed è più probabile che soffrano di qualche forma di esaurimento fisico o mentale già in giovane età.
di Cristina Amoroso