Un tribunale italiano ha respinto la richiesta di alcuni querelanti americani per il sequestro di oltre cinque miliardi di dollari delle attività della Banca centrale dell’Iran (Cbi).
La Cbi ha riferito che dopo che alcune famiglie di vittime degli attentati dell’11 settembre 2001 sono riuscite a vincere una sentenza del tribunale di New York contro il governo iraniano e la Banca centrale dell’Iran attraverso le provocazioni da parte dell’amministrazione americana, hanno presentato una petizione presso i tribunali italiani il 24 gennaio 2018, chiedendo di annunciare la sentenza del tribunale americano e il sequestro dei beni della Cbi per un importo di 5.990.876.696 di dollari.
Il tribunale italiano ha emesso un ordine per la prima volta il 14 giugno 2018, sul sequestro dei beni della Cbi nel territorio italiano. La Banca centrale iraniana ha quindi fatto appello alla sentenza, che è stata accettata dalla Corte d’appello di Roma e la sentenza precedente è stata annullata il 10 ottobre 2018.
I querelanti hanno ancora una volta presentato un altro ricorso per risarcimento, ma il tribunale ha respinto il loro caso con una sentenza il 17 aprile 2019. La sentenza è stata contestata dagli attori, ma la corte d’appello ha escluso l’obiezione il 10 gennaio 2020, chiudendo così il caso a favore dell’Iran. La Repubblica Islamica ha denunciato i sequestri statunitensi dei suoi beni congelati e ha portato gli Stati Uniti davanti alla Corte internazionale di giustizia dell’Aia.
di Redazione