Traffico di droga tra la criminalità italiana e sospetti terroristi dell’Isis
di Redazione
Secondo quanto dichiarato giorni fa dall’alto procuratore italiano Franco Roberti, ci sarebbero indagini in corso sulla cooperazione tra lo Stato islamico e la mafia italiana, in riferimento al contrabbando di cannabis attraverso la Libia. Il percorso del contrabbando principale dell’hashish ora va da Casablanca (Marocco), attraverso l’Algeria, la Tunisia e la città libica di Sirte, ha dichiarato Franco Roberti.
La città portuale di Sirte ora serve come base mediterranea de facto per i traffici illegali dello Stato Islamico. Si stima che circa seimila mercenari dell’Isis sarebbero presenti in Libia. Nelle indagini, i cui dettagli non sono ancora stati resi pubblici, la polizia italiana è in possesso delle prove di una collaborazione tra la criminalità organizzata italiana, che da tempo ha il controllo della maggior parte delle forniture di droga nel Paese, e “sospetti terroristi” dell’Isis in Nord Africa.
L’Italia non è stata mai attaccata dai mercenari del “califfato”, ma nei video di propaganda l’Isis parla regolarmente di Roma e del Vaticano come possibili obiettivi. Molti siti italiani sono considerati ad alto rischio di attentati, ha riferito Roberti.