Terra dei fuochi, si continua a morire in silenzio
La Terra dei fuochi non si è mai spenta. In questa zona si continua a morire in silenzio. Nei giorni del giuramento del governo Draghi, la questione del meridione è stata menzionata in appena 11 righe del secondo discorso andato in onda al Senato.
A poco devono far sperare anche le somme di denari che l’Europa riverserà nelle mani del nuovo premier, anche se si parla di green e ambiente.
Criminalità e malattie, un connubio micidiale che è emerso nel rapporto conclusivo dell’Istituto superiore di sanità soprattutto nelle zone che vanno da Napoli a Caserta, dove gli abitanti denunciano da decenni le condizioni nella quale si trovano a sopravvivere.
“Esiste una «relazione causale», o di «concausa», tra il disastro ambientale avvenuto negli ultimi decenni nella Terra dei Fuochi e l’insorgenza in quel territorio di diversi tumori e malformazioni congenite. A certificarlo è l’Istituto superiore di sanità nel rapporto conclusivo frutto dell’accordo siglato nel giugno del 2016 con la Procura di Napoli Nord, presentato la scorsa settimana procuratore Francesco Greco, dal presidente dell’Iss Silvio Brusaferro e dal procuratore generale di Napoli Luigi Riello.
Terra dei fuochi, una terra in ginocchio
Tumore al seno, leucemia, malformazioni, asma sono collegate all’illegale e sistematico smistamento dei rifiuti che negli ultimi anni è stato permesso nell’area comprendente le provincie di Napoli e Caserta. I.S.S e Procura iniziano a lavorare a braccetto quattro anni fa con l’obiettivo di raccogliere e condividere quanti più dati possibili. Questi dati segnalano in particolar modo gli eccessi di mortalità, l’incidenza tumorale, l’ospedalizzazione di malattie che hanno tra i fattori di rischio l’esposizione a sostanze inquinanti.
Ne viene fuori una mappa del rischio comprendente 38 comuni dove l’incidenza di tali patologie è più alta, per un’area di 426 chilometri quadrati sono stati individuati 2.767 siti di smaltimento illegale, un cittadino su tre, il 37% dei residenti nei 38 comuni, vive ad almeno 100 metri di distanza da uno di questi siti. La mappa distingue i centri soggetti dello studio in quattro classi con fattori di rischio che vanno dall’uno al quattro. Giugliano e Caivano si trovano a livello 4, tanto per rimanere a quelli più famosi. Comuni di terza e quarta fascia dove sono stati riscontrati il maggio incremento di tumori al seno ma non solo, anche un’elevata ospedalizzazione per asma e malformazioni congenite. Molto alta anche l’incidenza delle leucemie.
Le morti silenziose nella Terra dei fuochi aumentano di giorno in giorno tra la complicità delle istituzioni tutte.
di Sebastiano Lo Monaco