Europa

Serbia, ingerenza israeliana alimenta disordini

Due agenti israeliani sono stati arrestati dalla Serbia Security Intelligence Agency (Bia) dopo aver preso parte alle violente proteste antigovernative a Belgrado, secondo quanto riferito dal quotidiano serbo Kurir. Gli scontri sono scoppiati quando il presidente Aleksandar Vučić ha annunciato un nuovo lockdown per il weekend.

Il presidente serbo, Aleksandar Vučić, aveva affermato che agenti stranieri stavano alimentando i disordini. Gli scontri hanno provocato il ferimento di decine di agenti di polizia.

La Bia ha identificato gli uomini israeliani come: Roman Levin, nato il 20 aprile 1999 in Ucraina e Arthur Furman, nato il 10 giugno 2002 in Kirghizistan. Entrambi sono stati arrestati mentre tiravano sacchi di macerie contro la polizia e bruciavano contenitori dell’immondizia.

Levin e Furman erano stati arrestati da membri del ministero degli Interni serbo la sera prima per chiarire le ragioni della loro permanenza nel Paese. Tuttavia, entrambi gli uomini erano stati rilasciati poco dopo.

Furman è entrato in Serbia il 19 giugno, mentre Levin è arrivato nel Paese il 3 luglio. Entrambi sono entrati in Serbia attraverso il valico di frontiera Surcin. Il quotidiano Kurir ha pubblicato anche la foto dei passaporti israeliani.

Secondo rapporti dei media, si ritiene che gli uomini siano stati coinvolti anche nel rovesciamento del governo ucraino nel febbraio 2014.

di Redazione

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