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Pesanti combattimenti a Qalamoun, Hezbollah si prepara alla resa dei conti con Isil e Al-Nusra

di Giovanni Sorbello

Impazza la battaglia nella strategica regione montuosa di Qalamoun, tra i combattenti di Hezbollah e i terroristi dell’Isil e del Fronte Al-Nusra. Solo nell’ultima settimana sono centinaia i mercenari rimasti uccisi in diversi agguati tesi dalla Resistenza libanese lungo il confine con il Libano. Tutto ciò accade mentre continuano i preparativi da parte di Hezbollah per la grande operazione militare che dovrà “ripulire” l’intera regione dalla presenza di queste bande criminali.

Lunedì mattina all’alba, un grosso contingente del Fronte Al-Nusra ha lanciato un attacco a sorpresa contro le postazioni di Hezbollah nei villaggi di Al-Assal Ward e Jaroud, cercando di sopraffare la Resistenza e prendere il controllo di una posizione ritenuta strategica nelle montagne di Qalamoun. Ma ancora una volta non c’è stato niente da fare per Al-Nusra, le difese della prima linea di Hezbollah sono rimaste inespugnabili, e l’attacco si è ben presto trasformato nell’ennesima disfatta, causando la morte di almeno 26 terroristi e il ferimento di altri 42.

Nel villaggio di Jaroud, Hezbollah ha distrutto un convoglio composto da tre veicoli corazzati con mitragliatrici da 14,5 millimetri, appartenenti al Fronte Al-Nusra; i tre mezzi tentavano di infiltrarsi nella roccaforte di Hezbollah vicino al confine libanese. Nella giornata di mercoledì i combattenti libanesi hanno conquistato la collina strategica di Tal Khirbat al-Nahlah, punto strategico utilizzato dai terroristi per lanciare i loro attacchi contro il villaggio di Al-Assal Ward. Anche in questo caso decine di terroristi sono rimasti uccisi. Nel corso dei raid sono stati sequestrati missili di fabbricazione francese Milan, un laboratorio per la fabbricazione di ordigni artigianali e materiale sanitario abbandonato dai terroristi in fuga.

I militanti del Fronte Al-Nusra hanno dichiarato sui social media che almeno 40 soldati di Hezbollah sono rimasti uccisi e gran parte del territorio è stato conquistato; tuttavia, un comunicato ufficiale della Resistenza libanese ha confermato che la notizia è completamente falsa, dato che Hezbollah ha subito nel corso dei combattimenti la perdita di tre martiri, e nessun territorio è stato conquistato dai terroristi.

Hezbollah, con il supporto dell’esercito siriano e libanese, ha iniziato il dispiegamento delle sue forze nelle montagne di Qalamoun per preparare una vasta offensiva tesa ad eliminare definitivamente i miliziani del Fronte Al-Nusra e dello Stato Islamico dell’Iraq e Al-Sham (Isis), lungo il confine con il Libano.

Il Partito di Dio attualmente controlla la maggior parte della regione di Qalamoun, tra cui l’80 per cento del Distretto di Yabroud che si estende fino al confine del Libano; da “ripulire” rimane la parte che si estende dalla regione libanese di Arsal alla parte orientale del distretto siriano di Yabroud.

Con la necessità di mettere in sicurezza l’intero confine libanese, Hezbollah avvierà nelle prossime settimane l’offensiva per riconquistare il territorio ancora sotto il controllo di Al-Nusra e dell’Isis. I convogli con i combattenti di Hezbollah continuano ad attraversare il confine libanese da Ba’albek entrando in Siria attraverso il valico di Al-Zabadani. Il dispiegamento delle forze militari della Resistenza è quasi ultimato; la campagna militare che dovrebbe durare circa un mese, impegnerà 4mila combattenti libanesi.

Il risultato di questa offensiva inciderà pesantemente sui fragili equilibri della regione medio orientale. Una battaglia che potrebbe assestare un colpo definitivo alle strategie terroristiche ordite da Israele e Arabia Saudita in Siria.

Hezbollah per la prima volta ha combattuto al di fuori dei confini libanesi, ma ciò è avvenuto solo dietro esplicita richiesta di aiuto da parte del presidente siriano Assad. Come affermano diversi analisti politici e militari, se Hezbollah non fosse intervenuta in Siria, oggi il Libano sarebbe caduto nelle mani di queste bande terroristiche. Infatti, vale la pena ricordare che l’obiettivo finale di questi mercenari pagati e sostenuti dall’Occidente e dai suoi alleati regionali, è la destabilizzazione e la conquista del Libano. Quindi, garantire la sicurezza dell’alleato Israele.

Sulle montagne di Qalamoun, migliaia di giovani si apprestano a scrivere un’altra eroica pagina di fede, sacrificio e umiltà, in nome di quel senso di giustizia e libertà che da sempre anima lo spirito della Resistenza libanese.

 

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