Mattanza e silenzio in Terra di Palestina
Palestina – Un folle, possibilmente “indottrinato”, accoltella dei passanti in una città europea e subito diventa notizia principale in tutti i Tg, innescando immediatamente la ben nota propaganda anti-islamica. L’intera Comunità internazionale pronta a indignarsi e condannare. A poche migliaia di chilometri, la stessa Comunità internazionale resta indifferente di fronte all’ennesimo eccidio perpetrato da un esercito occupante che massacra in poche ore oltre 50 manifestanti disarmati. La notizia passa come tante altre, mera cronaca, non suscita sdegno, vergogna, nulla. La “civile e democratica” Comunità internazionale si nasconde ancora una volta dietro un vergognoso e complice silenzio.
Ancora una volta siamo chiamati a testimoniare l’ennesimo massacro di innocenti in Terra di Palestina. Nell’anniversario del Nakba Day e dell’imminente trasferimento dell’ambasciata Usa a Quds, migliaia di palestinesi hanno svolto l’ennesima marcia verso le terre occupate.
Da questa mattina, migliaia di palestinesi hanno iniziato una marcia verso i confini orientali della Striscia di Gaza con i territori palestinesi occupati per protestare contro il trasferimento dell’ambasciata Usa a Gerusalemme e l’anniversario dell’occupazione della Palestina, il Nakba Day. Almeno una cinquantina di palestinesi sono stati dichiarati martiri fino ad ora, secondo fonti mediche palestinesi, mentre quasi duemila manifestanti sono stati feriti.
Secondo la Tv libanese Al-Manar, anche in varie parti della West Bank (Cisgiordania) i palestinesi hanno iniziato a protestare. Sono scoppiati feroci scontri tra i soldati sionisti a Hebron, nel nord di Al-Quds, nel nord di Ramallah e in altre parti della West Bank. Secondo il rapporto di Al-Manar, il regime sionista ha trasformato l’intera Cisgiordania e altre terre occupate in una zona militare schierando polizia, guardie di frontiera e forze di reazione rapida attraverso la Cisgiordania occupata e Al-Quds.
Il dramma dei rifugiati palestinesi
Al-Nakba (la Catastrofe) è un termine palestinese che ricorda il dramma umano associato con la cacciata avvenuta nel 1948 di centinaia di migliaia di palestinesi dalle loro terre, al fine di stabilire lo “Stato di occupazione di Israele“. Gli eventi di Al-Nakba includono l’occupazione da parte del regime sionista della maggior parte della terra di Palestina, costringendo più di 900mila palestinesi alla fuga e trasformandoli in rifugiati. Attualmente sono più di 5milioni i rifugiati che vivono nei campi profughi in Cisgiordania, Striscia di Gaza, Giordania, Libano, Siria e Iraq.
di Giovanni Sorbello