Sri Lanka, mano straniera dietro gli attentati
Nella Domenica di Pasqua otto esplosioni hanno colpito chiese e alberghi in Sri Lanka causando centinaia di morti e feriti. Il governo dello Sri Lanka ha temporaneamente bloccato i social media in tutto il Paese ed ha imposto il coprifuoco, mentre le operazioni delle forze di sicurezza sono ancora in corso. Nella giornata di ieri un nuovo attentato ha colpito Colombo.
La mattina della domenica di Pasqua otto ordigni simultanei sono esplosi durante le celebrazioni di Pasqua, causando morti e feriti, nelle chiese di S. Antonio a Colombo, di S. Sebastiano a Negombo e quella cristiana battista Zion Church a Batticaloa. Sono stati presi di mira anche gli alberghi frequentati da turisti a Colombo, lo Shangri-La, il Kingsbury e il Cinnamon Grand Colombo, e un piccolo hotel a Dehiwala, nella periferia meridionale. L’ottava esplosione, a Dematagoda, sobborgo nord-orientale di Colombo, è stata causata da un kamikaze che ha ucciso tre poliziotti entrati in una abitazione per perquisirla. Altri tre agenti sono stati uccisi in un blitz che ha portato all’arresto di sette persone.
Il lunedì di Pasqua ha visto un nuovo attacco vicino alla chiesa di S. Antonio a Colombo. Nel pomeriggio una grande esplosione in un furgone, mentre gli artificieri stavano disinnescando l’ordigno. La polizia ha inoltre trovato 87 detonatori vicino alla principale stazione di autobus di Colombo.
E’ salito ad almeno 321 morti e cinquecento feriti il bilancio degli attentati di Pasqua nelle tre città dell’isola, lo ha riferito il portavoce della polizia, Ruwan Gunasekara, fra cui almeno 36 cittadini stranieri di almeno otto nazionalità diverse (turca, pakistana, bengalese, indiana, marocchina, statunitense, giapponese e danese), e 500 feriti, di cui 30 stranieri. Hanno perso la vita anche tre dei quattro figli del patron danese di Asos.
Gli attacchi non sono stati ancora rivendicati, ma il governo ha assicurato che i responsabili dell’atto terroristico sono stati identificati e saranno presto arrestati. Tutte le celebrazioni pasquali sono state annullate ed è stato imposto il coprifuoco dalle tre del pomeriggio con effetto immediato e successivamente dalle 20. Sospeso anche l’utilizzo dei social network.
Nel pomeriggio di domenica, il Ministro della Difesa, Wijewardene ha comunicato i primi sette arresti di persone sospette e ha specificato che appartengono tutte allo stesso gruppo, senza specificare quale. Dietro gli attacchi di Pasqua, ha poi riferito il governo, c’è un gruppo terroristico locale, il National Thowheed Jamath, ammettendo anche grosse falle nella sua intelligence. L’attacco, che ha visto in azione sette kamikaze, è avvenuto con l’aiuto di una rete internazionale. La polizia ha poi precisato che i fermati sono molti di più e di non poter “dire chi c’è dietro gli attacchi e quali sono le loro intenzioni fino al completamento dell’indagine”.
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Condanne e cordoglio da tutto il mondo. Il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, ha espresso “sdegno e profonda tristezza” e ha confermato l’inflessibile impegno dell’Italia “nella lotta contro ogni forma di terrorismo e di violenza”. Papa Francesco ha invitato tutti a condannare il massacro dello Sri Lanka.
Attori stranieri dietro il livello di sofisticazione degli attentati
Gli esperti hanno affermato che il targeting di chiese e hotel in cui i turisti stranieri soggiornano nello Sri Lanka, che ha subito diversi attentati suicidi contro i funzionari e le installazioni governative durante la guerra civile, è stato uno “sviluppo nuovo e preoccupante” nel Paese prevalentemente buddista. “Questi attacchi sincronizzati sono fuori dall’ordinario per lo Sri Lanka. Rispetto a simili attacchi nel Medio Oriente e nel Sud-Est asiatico, hanno il Dna degli attacchi portati dallo Stato islamico e da al-Qaeda”, ha dichiarato Alto Labetubun, un esperto di antiterrorismo che ha seguito i due gruppi per un decennio.
Quattro delle bombe sono esplose all’incirca alla stessa ora di domenica, alle 8:45, con altre due che entro 20 minuti. Altre due esplosioni hanno scosso la città nel pomeriggio. Successivamente le autorità hanno trovato dispositivi inesplosi e un furgone pieno di esplosivi in varie località.
Lo Sri Lanka ha visto frequenti attentati suicidi prima del 2009, ma i separatisti minoritari Tamil attaccavano solo obiettivi governativi. Gli attacchi di domenica hanno segnato un passaggio a chiese e luoghi associati agli interessi occidentali, dicono gli esperti. È plausibile che gli attacchi possano essere stati ispirati dalla tattica e dall’ideologia di Isis.
di Cristina Amoroso